Gelo fra Obama e Hillary, la Clinton chiama il presidente: «Non volevo attaccarti»

Gelo fra Obama e Hillary, la Clinton chiama il presidente: «Non volevo attaccarti»
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Giovedì 14 Agosto 2014, 12:02 - Ultimo aggiornamento: 19:30
Hillary Clinton tende la mano e cerca di ricucire lo strappo. L'ex segretario di stato chiama il presidente americano, Barack Obama, per «assicurarsi che sia consapevole che tutto quello che ha detto» durante l'intervista a The Atlantic «non era un tentativo di attaccarlo, nè di attaccare la sua leadership».



Una telefonata che Obama «ha apprezzato, come tutte le occasioni che ha di parlare con il segretario Clinton» afferma la Casa Bianca che, in merito al presunto "abbraccio" caldeggiato come segno di pace dallo staff Clinton, ha risposto: «Il presidente e il segretario hanno avuto molti abbracci negli ultimi anni».



I toni restano quindi freddi in attesa dell'incontro a Marthàs Vineyard, dove Obama e Hillary si incontreranno in occasione della festa di compleanno di Vernon Jordan, ex consigliere di Bill Clinton. Che fra Obama e Hillary Clinton non ci sia un rapporto rose e fiori è rumor da anni, dalla campagna elettorale del 2008 e dai numerosi libri e dalle ricostruzioni che si sono avvicendate sul rapporto contrastato dei due, fatto più di bassi che di alti.



L'episodio dell'intervista a The Atlantic non sembra che confermare la tensione esistente. Quello di Marthàs Vineyard sarà un faccia e faccia, forse di chiarimento fra i due, anche se le critiche sulla Siria non sono nuove. Hillary Clinton le ha già avanzate nel suo libro "Hard Choices", dove però non si è spinta così in là - come ha fatto nell'intervista a The Atlantic - da dire che il non armare i ribelli ha aiutato l'ascesa dell'Isis.



Così come nel libro e nei commenti pubblici non aveva criticato mai apertamente e duramente quello che lei ha definito l'approccio della Casa Bianca alla politica estera, ovvero il «non fare cose stupide». Il «non fare cose stupide è riferito a casi come il non attaccare l'Iraq» è stato il commento a caldo di David Axelrod, consigliere di lunga data di Obama.



La Casa Bianca, che non è intervenuta sul dibattito che si è aperto da quando l'intervista di Hillary è stata diffusa, precisa: «Non sono sicuro che ci sia qualcuno in questa stanza che possa contestare il fatto che non fare cose stupide sia una buona idea, ma non ritengo neanche che ci sia qualcuno alla Casa Bianca che possa descrivere con questa affermazione il nostro approccio alla politica estera» afferma il vice portavoce della Casa Bianca, Eric Schultz, rimandando al discorso effettuato da Obama a West Point in cui ha delineato le linee guida del suo approccio di politica estera.



Incluso il fatto che «gli Stati Uniti useranno la forza militare unilateralmente se necessario se i nostri interessi lo richiederanno».
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