Francia, altri guai per Fillon, altri guai: «Falso, truffa e soldi per il vertice con Putin»

Francia, altri guai per Fillon, altri guai: «Falso, truffa e soldi per il vertice con Putin»
di Francesca Pierantozzi
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Mercoledì 22 Marzo 2017, 07:58 - Ultimo aggiornamento: 21:11
PARIGI Il candidato-indagato François Fillon è sempre più indagato. L'inchiesta per aver stipendiato per anni la moglie Penelope e due dei cinque figli come collaboratori parlamentari per mansioni fantasma si è arricchita di due nuovi capi d'accusa: falso e truffa aggravata, che vanno ad aggiungersi all'abuso d'ufficio e all'appropriazione indebita. La polizia avrebbe trovato nuovi documenti - i diari presenze di Penelope all'Assemblée - che potrebbero essere stati falsificati per certificare il lavoro di assistente parlamentare svolto dalla signora Fillon. Un supplemento d'inchiesta dovrà ora verificare se il monte orario, che porta la firma di Penelope, non sia stato gonfiato ad arte.
Il candidato della destra all'Eliseo non è comunque più solo nella tormenta degli impieghi fittizi. Ieri è toccato anche alle figlie (adolescenti) di Bruno le Roux, ministro dell'Interno: stesso sospetto, aver stipendiato familiari per far finta di lavorare all'Assemblée Nationale, ma esito diverso. Il conservatore Fillon non molla e resta candidato, il socialista Le Roux si è dimesso ieri pomeriggio, poche ore dopo l'apertura di un'inchiesta preliminare.

IL FEDELISSIMO
Era uno degli ultimi fedelissimi di Hollande, promosso all'Interno dopo il rimpasto seguito alle dimissioni dell'ex premier Valls. A dirigere gli Interni fino all'arrivo del prossimo presidente ci sarà il 39enne Mathias Feckl. Le Roux non ha resistito allo scandalo, e nemmeno al sospetto: la gauche che punta il dito contro Fillon, non poteva lasciare al suo posto il ministro Le Roux, che per anni ha stipendiato le figlie, fin da quando stavano al liceo, appena quindicenni. È stata la trasmissione politica Quotidien su TMC, a rivelare ai francesi che il ministro dell'Interno in carica, deputato della Seine-Saint-Denis, ha stipendiato tra il 2009 e il 2016 le sue due figlie, che oggi hanno rispettivamente 20 e 23 anni. Il primo contratto per la maggiore, Marie, è cominciato quando la ragazza stava ancora in Seconde, l'equivalente del secondo liceo in Italia, e non aveva ancora compiuto sedici anni. Stesso debutto precoce in Parlamento anche per la minore.

«Affermo la mia onestà» ha detto ieri Le Roux, annunciando le dimissioni «per non nuocere all'azione di governo». Le Roux ha assicurato che le figlie sono state pagate «per dei lavori effettivamente svolti» e che si trattava di lavori durante le vacanze, mentre erano alle superiori o all'Università.
In tutto, le ragazze hanno beneficiato di 24 contrattini a durata indeterminata per un totale di 55mila euro. Peccato che alcuni controlli rivelino che durante uno di questi contratti, Marie Le Roux era in realtà in stage in Belgio, mentre sua sorella era stipendiata dall'Assemblée mentre era iscritta a un Corso Universitario che richiede frequenza obbligatoria.

IL NUOVO CAPITOLO
Per movimentare il capitolo scandali, il solito settimanale Canard Enchainé, oggi in edicola, rivela che tra gli scheletri nell'armadio del candidato Fillon non ci sono solo i presunti impieghi fittizi di moglie e figli (con i corollari di falsi e truffe), gli abiti su misura regalati da un amico benefattore per decine di migliaia di euro, ma anche le attività della sua società di consulenza 2F, grazie alla quale avrebbe incassato tra l'altro 50mila dollari per organizzare incontri a un uomo d'affari libanese, prima con Vladimir Putin, poi con il presidente di Total (e suo ex direttore di gabinetto) Patrick Pouyanné.

La campagna per l'Eliseo comunque va avanti. In attesa di un dibattito tra tutti gli undici concorrenti, l'incontro di lunedì sera ha cristallizzato le posizioni dei cinque principali candidati in gara. Il nemico pubblico numero uno sia per la sinistra del socialista Hamon e del radicale Mélenchon e sia per la destra di Fillon e della più estrema Marine Le Pen, è Emmanuel Macron. È stato giudicato il più convincente da un sondaggio realizzato da France Info.