Erdogan e la visita (storica) in Vaticano per trovare l'accordo su Gerusalemme

Erdogan e la visita (storica) in Vaticano per trovare l'accordo su Gerusalemme
di Marco Ventura
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Domenica 4 Febbraio 2018, 13:23 - Ultimo aggiornamento: 5 Febbraio, 12:32

Visita storica quella che si apre nella tarda serata di oggi a Roma con l'arrivo del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, primo capo di Stato turco invitato in Vaticano dopo 59 anni. Prima di lui Celal Bayar, ricevuto da Giovanni XXII già nunzio apostolico in Turchia fra il 1934 e il 1943. Al centro dei colloqui gli sviluppi politici su Al-Quds, nome arabo per Gerusalemme. La condanna di Bergoglio del genocidio armeno aveva allontanato Ankara dalla Santa Sede, la convergenza è rinata dopo la decisione di Trump, fortemente osteggiata da Erdogan e criticata da Francesco, di trasferire da Tel Aviv l'ambasciata Usa e così riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele.

IL PERCORSO
Ma sia col Papa, sia coi presidenti della Repubblica e del Consiglio italiani Mattarella e Gentiloni (Erdogan li incontrerà domani subito dopo il Papa), altro tema sarà lo status della Siria e la campagna Ramo d'Ulivo che la Turchia ha scatenato contro i curdi della regione di Afrin estesa a Azaz e Manbij, nella Siria nord-occidentale. Situazione esplosiva e fragilissima, perché le milizie curde sono addestrate e aiutate da forze USA (2mila i militari americani nell'area). Al Congresso del Partito della Giustizia e dello Sviluppo (Akp), Erdogan ha detto ieri che le truppe turche sono «vicine al centro di Afrin, manca poco».

Avviata il 20 gennaio, l'operazione ha lo scopo di mettere in sicurezza il confine fra Turchia e Siria scongiurando la creazione di un «corridoio del terrore» delle Ypg, le milizie del partito dei curdi-siriani Pyd legato al Pkk, Partito dei lavoratori del Kurdistan di Ocalan, considerato formazione terroristica. Con Mattarella e Gentiloni, il marsupio diplomatico comprende inoltre il capitolo dei flussi migratori e il dossier sui fondi che l'Unione europea deve ancora versare a Ankara in cambio della disponibilità a accogliere i migranti respinti dalla Grecia: finora, secondo i turchi, «solo» 1 miliardo e 700 milioni di euro sono stati erogati, sui tre promessi. E si discute sui destinatari degli aiuti: direttamente il governo turco o le organizzazioni non governative. Un comunicato dell'Ambasciata di Turchia precisa che sarà poi trattata la «cooperazione bilaterale con l'Italia nelle sfere della politica, economia e industria della Difesa», in un quadro di «relazioni eccezionali» che ci vede al secondo posto come partner commerciale della Turchia.

ACCORDI
Un mese fa è stato firmato da Erdogan e Macron, a Parigi, un accordo per lo sviluppo del sistema di difesa aerea turco a lungo raggio a vantaggio del consorzio franco-italiano Eurosam. L'intesa ha risvolti politici, se fonti della Nato si sono dette perplesse per un altro acquisto della Turchia, stavolta del sistema di difesa missilistica S-400 dalla Russia. Mentre non si placano le polemiche sulle violazioni dei diritti nella Turchia di Erdogan, specie dopo il giro di vite su militari, magistrati, giornalisti e funzionari successivo al fallito golpe del 15 luglio 2016, la Turchia ha fatto segnare nell'ultimo trimestre il record mondiale di crescita del Prodotto interno lordo, l'11.1 per cento, che stacca il 6.8 della Cina, con un incremento della produzione industriale del 6.9. A Roma Erdogan mancava dal maggio 2012, quando aveva partecipato da premier al vertice italo-turco di Villa Madama con Monti.

Nel 2009 era stato tra i leader del mondo al summit G8 all'Aquila.

A Roma riceverà i responsabili delle più importanti aziende italiane. Accompagneranno la visita le polemiche sulle violazioni dei diritti civili denunciate dalla Rete Kurdistan, mentre 2mila manifestanti curdi hanno marciato e protestato, ieri a Strasburgo, contro l'offensiva di Afrin. È di pochi giorni fa la notizia dell'arresto di undici membri dell'Associazione medica turca, additata da Erdogan come gruppo amico dei terroristi, per aver chiesto di fermare la campagna di Siria. Imponenti le misure di sicurezza a Roma, con 3500 agenti e percorsi esclusivi per il corteo del presidente nell'area verde. Il questore, Guido Marino, ha chiesto ai poliziotti massimo rigore e allerta operativo.

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