Gli elefanti sono elencati dalla legge americana come specie in pericolo ma all'interno del provvedimento c'è una clausola che autorizzerebbe la deroga se ci sono prove che le tariffe pagate dai cacciatori per il tesserino di caccia vanno a beneficio della sopravvivenza di quella specie.
Le fonti federali citate dai media Usa affermano che le autorità dei due Paesi africani sono a favore della revoca e non è chiaro come il colpo di stato in Zimbabwe possa incidere sulla decisione. Secondo gli esperti la popolazione degli elefanti africani è in caduta libera. Il rilevamento del Great Elephant Center del 2016 ha registrato un calo del 30 per cento con un meno 6 per cento soltanto in Zimbabwe. I difensori degli animali hanno reagito con indignazione. E anche se il cambiamento riguarda solo gli elefanti, c'è chi ha ricordato il caso del leone Cecil, ucciso in Zimbabwe nel 2015 da un dentista del Minnesota. Walter Palmer aveva sborsato 54 mila dollari per uccidere Cecil. E anche il quel caso le tariffe imposte per autorizzare la caccia erano finite nel mirino degli ambientalisti.
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