Colonia, la testimonianza choc: «Mentre correvo per nascondermi sentivo le loro mani sul mio corpo»

Colonia, la testimonianza choc: «Mentre correvo per nascondermi sentivo le loro mani sul mio corpo»
di Flaminia Bussotti
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 6 Gennaio 2016, 16:07
Doveva essere la notte delle notti, dove la gente di Colonia si congedava in festa, con botti e fuochi d'artificio, dall'anno che se ne andava. Si è trasformata in un incubo collettivo, in una vergogna senza precedenti per la Germania: la notte dell'ultimo dell'anno nella metropoli renana, famosa per il carnevale, l'allegria e lo spirito godereccio, nei pochi metri fra la stazione principale e la grande piazza del Duomo cattolico, un migliaio di uomini ha aggredito, molestato e abusato di tutte le donne che gli capitavano sotto mano, sole o accompagnate che fossero.

Un centinaio le denunce arrivate. Un'altra trentina sono giunte ad Amburgo, dove pure, sulla famosa Repperbahn, si sono verificati episodi analoghi sia pure di dimensioni minori. Dal racconto di testimoni riportato da media e piattaforme sociali, emerge un quadro che si stenta a credere possa riferirsi alla Germania.

LA FESTA
La festa a Colonia era cominciata bene, tanto che la polizia aveva lanciato un tweet annunciando un «clima rilassato» in piazza. Poi si è scatenato l'inferno: gruppi di uomini hanno cominciato a circondare, toccare, palpeggiare le donne nei paraggi. Una è stata anche violentata e fra le vittime dei palmeggiamenti perfino una poliziotta in borghese afferrata per i pantaloni. «Era un'orda scatenata», ha raccontato alla Frankfurter Allgemeine Zeitung online una commessa di uno dei negozi dell'Hauptbahnhof che aveva lasciato la stazione centrale poco prima della mezzanotte. «Sono abituata al caos, lo conosco dal carnevale», ma un clima di tensione crescente come quello non l'ha mai visto, ha detto. Si sono formati piccoli gruppi di uomini che strattonavano e compivano atti di teppismo. Secondo la commessa, potevano essere tunisini o afghani, la polizia ha parlato invece di arabi o nordafricani.

La donna è tornata quindi sui passi dentro la stazione dove ha trovato molta gente che piangeva. «Mi sono sentita anch'io, nonostante fossi dentro la stazione, minacciata e strattonata, c'erano troppi pochi poliziotti», ha criticato. La polizia e il suo presidente Wolfgang Albers sono bersagliati di critiche: totalmente inadeguati, insufficienti gli agenti schierati, disastrosi i risultati di prevenzione e indagine (nessun sospetto finora è stato identificato), questo il tenore più o meno corale delle critiche. Sia il capo della polizia sia numerosi politici, locali e non, si sono affrettati a non fare paralleli diretti con i profughi attenti a che non si trasformasse in una condanna generale dei migranti.

Testimonianze analoghe a quelle della commessa sono raccolte da molti altri giornali locali. Il Köelner Stadt-Anzeiger pubblica addirittura un prontuario per le donne su come difendersi, verstirsi e comportarsi in situazioni analoghe. «Mi hanno messo le mani sotto il vestito e toccato il sedere», racconta una ragazza al quotidiano. Un'altra donna dice all'Express di essere stata attaccata sulla strada dalla stazione alla vicina discoteca Alter Wartesaal: «Correvamo attraverso un gruppo di uomini e ci siamo infilate in un vicolo quando a un certo punto ho sentito una mano sul sedere, sul seno e poi ovunque».

RABBIA ANTI STRANIERI
Sul gruppo facebook Nett-Werk Köln, dove abitualmente vengono scambiati annunci domestici o consigli per gite e locali, un uomo racconta la sua vicenda mentre si trovava con la sua ragazza per mano nella calca sulla piazza. Malgrado tenesse la compagna sempre stretta per mano, le hanno di continuo messo le mani sotto il vestito. Amaro il suo commento sulla rete, e relativo paragone con l'emergenza profughi, che probabilmente non è isolato in Germania dopo lo shock di questo episodio inaudito: «E' questo ciò per cui ho donato metà del mio guardaroba? E' questa la nuova Colonia? E' questa la nuova Germania?».
© RIPRODUZIONE RISERVATA