Ryan, avvocato di Washington DC, e Sarah, che seguiva un corso di dottorato in storia dell'arte, avevano cominciato a frequentarsi alla fine del 2015: dopo un mese lei ebbe un incidente stradale e lui la ospitò nella sua casa in Virginia in attesa che l'auto venisse riparata. Un periodo idilliaco durante il quale decisero di andare a vivere insieme, ma, visto che quella casa era troppo piccola per una coppia con tre cani, nel luglio 2016 si trasferirono a Washington DC, prendendo in affitto un appartamento di 5 stanze da 4.800 dollari al mese: tutto, ovviamente, pagato da Ryan. Nel frattempo Sarah esercitava un costante pressing su di lui: si aspettava che entro un anno dall'inizio della loro relazione le proponesse ufficialmente di sposarlo. Lui, innamorato pazzo, non si fece pregare troppo e, senza badare a spese, individuò in un anello da 40mila dollari il gioiello giusto per lei. Ma Sarah gli fece notare che per una donna come lei ci voleva ben altro, elencando le rigorose linee guida dei diamanti che desiderava: come minimo fra i 3,5 e i 5 carati, punteggio di inclusione non inferiore a VS2, una valutazione del colore non peggiore di G. Insomma, tutti parametri di alto livello che scombinarono i piani del povero Ryan, che per soddisfare la sua amata si ritrovò a chiedere un prestito di 30mila dollari pur di acquistare a febbraio 2017 un anello con diamanti da 4 carati che ne valeva 100mila: un debito che finirà di pagare nel 2020.
La data del matrimonio era già fissata: gennaio 2018. Ma, guarda caso, il fidanzamento andò a rotoli poco prima. Ryan, cuore d'oro, lasciò l'appartamento a Sarah, continuando a pagarle l'affitto per qualche mese fino a quando non avesse trovato un'altra sistemazione. Nel frattempo i due avevano cominciato a discutere della restituzione degli oggetti personali. Sarah a quel punto gettò la maschera, dichiarandosi disposta a restituire all'ex fidanzato gran parte delle sue cose, ma non proprio tutte: gli apparati elettronici, ad esempio, e soprattutto l'agognato anello lei non li avrebbe restituiti mai perché le appartenevano "di diritto". In aggiunta a queste pretese, lo sfregio: Sarah lasciò l'appartamento senza dire nulla a Ryan, scollegando il frigorifero e lasciando marcire tutti gli alimenti surgelati e riempiendo i muri con scritte ingiuriose realizzate con pennarelli indelebili. Tutti danni che superavano di gran lunga i 4.800 dollari lasciati da Ryan al padrone di casa come deposito cauzionale.
Dopo aver tentato in tutti i modi una mediazione pacifica, solo ora, finalmente, Ryan ha aperto gli occhi e lunedì ha citato Sarah in giudizio chiedendo quanto meno la restituzione di quell'anello che, sostiene, aveva regalato esclusivamente in previsione di un matrimonio che non è mai stato celebrato. Per sua fortuna.
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