Dai suoi racconti sono giunte conferme all’impianto accusatorio della Procura. «A questa storia sono estraneo - ha esordito il ragazzo straniero - ma quando andavo a casa, da lei, vedevo che quell’uomo usciva dalla camera da letto con il pantalone slacciato. Lei era all’interno e ricordo che chiedeva aiuto». L’indagine della procura risale al 2014, ma bisogna tornare ad un anno prima, nel 2013, per le prime verifiche. Fu in quel periodo che i carabinieri raccolsero a più riprese le denunce della moglie dell’imputato, a sua volta vittima di violenza solo fisica.
Racconti dai quali emerse anche altro, e cioè di toccamenti e abusi di tipo sessuale che l’uomo avrebbe consumato nei riguardi della figlia, che spesso veniva violentata anche da un amico del padre. Per lui il tribunale si è già pronunciato tempo fa, in abbreviato, con una condanna a 2 anni e 6 mesi. Le indagini dei militari portarono alla scoperta che spesso la ragazzina veniva inibita anche nelle reazioni, sottostando alle perversioni dei due, con l’uso di droga.
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