La tecnica impiegata dall'arrestato e dai complici, nota come "rip deal", prevedeva lo scambio di ingenti somme di denaro tra vittima e truffatori: la prima consegnava i soldi, mentre i secondi ricambiavano con banconote false, divise in mazzette. In un caso, il quarantacinquenne, spacciandosi per funzionario dello Ior, avrebbe proposto un prestito milionario a un uomo d'affari, chiedendo il 10% in garanzia, da versare su un conto corrente acceso ad hoc. L'arrestato è stato portato in carcere a Busto Arsizio in attesa della convalida e delle procedure che potrebbero concludersi con l'estradizione in Germania.
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