Terrorismo, volevano colpire il Circo Massimo e il Colosseo: fermati tre jihadisti tra Bari e Milano

Terrorismo, volevano colpire il Circo Massimo e il Colosseo: fermati tre jihadisti tra Bari e Milano
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Martedì 10 Maggio 2016, 08:20 - Ultimo aggiornamento: 11 Maggio, 00:26

Tre persone fermate e altre due ricercate: è questo finora il bilancio dell'operazione antiterrorismo compiuta stamani a Bari dai carabinieri su disposizione dei pm della Dda, Roberto Rossi e Pasquale Drago. In manette sono finiti il 23enne afghano Hakim Nasiri, accusato di terrorismo internazionale, domiciliato presso il Cara (Centro di accoglienza per richiedenti asilo) di Bari-Palese, con lo status di protezione sussidiaria riconosciuto il 5 maggio 2016; e il 29enne afghano Gulistan Ahmadzai, accusato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, domiciliato presso Borgo Libertà a Cerignola (Foggia), con lo status di protezione umanitaria riconosciuto nel settembre 2011.  
 



Secondo le indagini della Dda di Bari, i fermati farebbero parte di una associazione per delinquere con «finalità di terrorismo internazionale, in Italia e all'estero, realizzando anche in Italia (oltre che in Francia, in Belgio) un'associazione criminale, costituente articolazione o comunque una rete di sostegno logistico di una organizzazione eversiva sovranazionale di matrice confessionale, funzionalmente collegata all'organizzazione terroristica internazionale denominata Isis, all'emirato Islamico dell'Afghanistan e di Al Qaeda». Gli indagati avrebbero dato infatti - secondo l'accusa - «sostegno a soggetti disponibili a compiere azioni suicide o azioni combattenti nell'ambito di paesi stranieri, ed in particolare in Irak e Afghanistan con modalità di combattimento» nonostante «le peculiari e concrete situazioni fattuali facciano apparire certe ed inevitabili le gravi conseguenze in danno della vita e dell'incolumità fisica della popolazione civile, contribuendo a diffondere nella collettività paura e panico».

Chi sono gli arrestati. Il provvedimento di fermo emesso dalla Dda di Bari è a carico degli afghani Qari Khesta Mir Ahmadzai, di 30 anni, Surgul Ahmadzai, di 28 anni, Hakim Nasiri, di 23 anni, tutti domiciliati presso il Cara (Centro di accoglienza per richiedenti asilo) di Bari-Palese, e accusati di terrorismo internazionale. Il provvedimento, per il solo reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, è a carico del 29enne afghano Gulistan Ahmadzai, domiciliato presso Borgo Libertà a Cerignola (Foggia) e del 24enne pakistano Zulfiqar Amjad, residente a Bari. L'uomo, bloccato a Milano nei pressi di Porta a Romana, è accusato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Al momento, quindi, restano due i fuggitivi, entrambi di nazionalità afghana e accusati di terrorismo internazionale. Secondo gli inquirenti baresi potrebbero essere tornati in Afghanistan.  Tutti e cinque hanno ottenuto nei mesi scorsi il permesso di soggiorno o la protezione umanitaria o sussidiaria. 


Le indagini sono partite il 16 dicembre scorso quando i Carabinieri sono intervenuti presso l'Ipercoop di Santa Caterina a Bari per la segnalazione di 4 stranieri sospetti. Uno di loro stava facendo un video del centro commerciale con il cellulare. Dall'analisi dei dati contenuti nel suo telefono, poi sequestrato, gli investigatori hanno trovato anche un video dell'area interna dell'aeroporto di Bari-Palese. Foto e video trovati nei cellulari degli indagati «non avendo nessun valore turistico possono essere lette - secondo la Procura di Bari - come sopralluoghi da parte della cellula per compiere attentati».​

Uno dei presunti terroristi fermati, Hakim Nasiri, è stato fotografato insieme al sindaco di Bari, Antonio Decaro, durante la cosiddetta Marcia degli Scalzi del 10 settembre 2015. La manifestazione fu organizzata in tutta Italia e vi aderì anche la città di Bari, in segno di solidarietà e integrazione in favore dei cittadini immigrati.

Immagini di armi, di militanti talebani, file audio scaricati dal web con preghiere, proseliti e indottrinamenti di matrice islamica radicale, video con tributi ai parenti e amici detenuti nel campo di prigionia di Guantanamo sono solo alcuni dei documenti estrapolati dai telefoni dei cittadini afghani fermati a Bari per terrorismo internazionale. «La cellula terroristica - si legge nel provvedimento di fermo - diffondeva l'ideologia violenta della guerra santa e le tecniche di combattimento (manuali operativi, manuali di fabbricazione di esplosivi) mediante lo strumento di internet. Il cospicuo materiale informatico era in possesso dei prevenuti pronto per essere usato». C'è poi - si è appreso - una foto a colori che ripropone due immagini in notturna che accostano due luoghi simbolo rispettivamente della cultura islamica e di quella occidentale: la moschea Al-Masjid al-Haram a La Mecca e la Tour Eifell di Parigi. La prima con un contrasto cromatico di base blu, «colore che notoriamente - spiegano gli inquirenti baresi - indica il paradiso e la spiritualità»; la seconda di base viola, «che notoriamente indica morte e lutto».


Tra le immagini trovate nei telefonini dei fermati ci sono foto e video di Bari, Roma e Londra. Compaiono anche il Circo Massimo e il Colosseo. Secondo la Dda, «l'organizzazione predisponeva, mediante la preventiva ispezione dello stato dei luoghi (anche con documentazione fotografica e video), attentati terroristici presso aeroporti, porti, mezzi delle forze dell'ordine, centri commerciali, alberghi, oltre che altri imprecisati attentati terroristici in Italia e Inghilterra». A Bari vengono immortalati Ipercoop, aeroporto e porto.

A Londra il centro commerciale West India Quay, appartamenti, un cinema, un centro benessere, un ristorante e hotel di lusso. Secondo gli inquirenti baresi si sarebbe trattato di sopralluoghi finalizzati a progettare attentati. In particolare ci sono foto di Londra con l'ingresso e la panoramica del Sunborn Yacht Hotel in Royal Victoria Dock, hotel di lusso realizzato all'interno di uno Yacht che è permanentemente ormeggiato all'interno del Royal Victoria Dock (è il più grande dei tre bacini nei Royal Docks di East London); l'ingresso e la panoramica del South Quay Footbridge to Canary Wharf in West India Dock, che è una passerella pedonale con struttura mobile che permette l'apertura al traffico delle vie d'acqua; immagini dell'ingresso dell'hotel Premier Inn in International Square e dell'hotel Ibis Styles London Excel in Victoria Dock Road; infine Champions Walk, area pedonale del London Borough of Newham che è un borgo di Londra che si trova nella parte orientale della città, nella Londra esterna.

Secondo il decreto di fermo, gli indagati «appaiono altamente pericolosi» e con «una predisposizione a delinquere inquietante». «Essi appaiono - scrive il pm della Dda Roberto Rossi - come soggetti altamente pericolosi ove si tenga conto della gravità, del numero dei fatti-reato contestati, della particolare complessità del meccanismo elaborato per realizzare gli illeciti guadagni, della spregiudicatezza e determinazione manifestate nell'esecuzione dell'illecito disegno». «Sono tutti, quelli sommariamente enunciati, gravi indicatori - aggiunge il magistrato - di una predisposizione a delinquere, cospicua, inquietante e, soprattutto, non occasionale o legata alla contingenza della specifica vicenda oggetto di indagine».


I ricercati. Sette città visitate in nove giorni da due dei presunti terroristi destinatari oggi del provvedimento di fermo per terrorismo internazionale emesso dalla Dda di Bari. Dai dati passeggeri reperiti presso i diversi scali aeroportuali, gli inquirenti baresi hanno ricostruito gli spostamenti di alcuni degli indagati. In particolare Surgul Ahmadzai il 9 dicembre scorso ha viaggiato in aereo da Londra a Bari, facendo scalo a Milano. Il giorno dopo ha acquistato un biglietto per Parigi ed è partito l'11 dicembre. Il 15 è tornato in Italia, a Roma, insieme con Qari Khesta Mir Ahmadzai e qui hanno acquistato due biglietti Bari-Kabul con scalo a Istanbul. «I componenti della cellula - annota il pm Roberto Rossi nel provvedimento di fermo - viaggiano in Europa senza che abbiano apparentemente disponibilità economiche e motivi leciti per viaggiare».

Il ministro Alfano. «Il nostro lavoro di prevenzione contro la minaccia terroristica si basa anche su una forte attività investigativa ed è a seguito di un lungo lavoro di indagini che oggi abbiamo aggiunto un altro successo a quelli della nostra Squadra Stato, grazie all'eccellente lavoro dei Carabinieri del Nucleo Investigativo e del Ros di Bari». Così il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, sull'operazione di Bari. «Si tratta - sottolinea Alfano - di un successo investigativo di alto livello, che ha consentito il fermo di due cittadini afgani, uno accusato di terrorismo internazionale, che svolgeva sopralluoghi nei pressi di obiettivi sensibili nella città di Bari funzionali alla predisposizione di attentati terroristici da parte della organizzazione di appartenenza, mentre l'altro cittadino afgano è stato fermato per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina». «Le nostre leggi antiterrorismo - conclude - funzionano e la sicurezza dei cittadini, in questo particolare momento in cui nessun Paese è a rischio zero, è una priorità di questo Governo».

Il pm della Dda. Le foto dei cosiddetti obiettivi sensibili, come aeroporti e porti, «sono elementi significativi, ma il fatto che fossero già pronti per fare attentati è un passo ulteriore non dimostrato, ma certo si stavano preparando».
Lo ha dichiarato in conferenza stampa il pm della Dda di Bari Roberto Rossi che insieme con il procuratore Giuseppe Volpe ha coordinato le indagini che hanno portato al fermo di due persone nell'ambito di indagini sul terrorismo. «La città di Bari è un punto di passaggio molto importante per il terrorismo internazionale» ha detto Rossi, il quale poi - rispondendo alle domande dei cronisti - ha aggiunto: «riteniamo che due delle tre persone sfuggite alla cattura potrebbero essere tornate in Afghanistan».


 

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