Sisma, esodo epocale, almeno 25mila sfollati sulla costa delle Marche

Sisma, esodo epocale, almeno 25mila sfollati sulla costa delle Marche
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Domenica 30 Ottobre 2016, 19:37 - Ultimo aggiornamento: 31 Ottobre, 08:10

Li distribuiranno sui 150 km della costa marchigiana, a migliaia. E ci resteranno fino ad aprile, come minimo, come ha rivelato la Confcommercio sulla base della richiesta di disponibilità fatta dalla Protezione Civile agli operatori. Sarà, come ha detto lucidamente il sindaco di Civitanova Corvetta, «Una migrazione epocale, magari temporanea, ce lo auguriamo, ma epocale».

Dolorosa e imprevista: è la vicenda degli sfollati dai 100 paesi colpiti duramente dalle scossa di questi giorni e in particolar modo da quella di stamane. In molti vogliono continuare a restare vicini alle attività, e quindi si cerca una sistemazione il più possibile limitrofa a aziende, campi, stalle. Magari nella fascia tra il mare e le colline. Gli sfollati verso il mare saranno comunque migliaia, forse non tutti i 25 mila previsti dalla regione, ma per ora ci sono le 5 mila richieste fatte agli albergatori della parte centrale, dal Conero a Porto S. Giorgio, la zona marina più vicina alla zona devastata. Un numero che dovrebbe salire secondo le ultime stime a circa 40mila.

Ma sono pronti anche gli albergatori di Marotta e Senigallia con mille posti letto. E che non ci sono soluzioni alternative lo ha subito chiarito il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, come «L'assistenza deve continuare in direzione di portare le persone sulla costa, al momento non ci sono possibilità di assistenza in loco». Ma si sa che in preallarme ci sono tutte le strutture alberghiere e ricettive fino a Gabicce. Se fino alla scorsa settimana la speranza era quella di tenere le persone nelle seconde case o comunque vicino ai comuni sconvolti, ora la dimensione della devastazione è tale che ha fatto dire al presidente della Regione Luca Ceriscioli «Parlare di sradicamento in questo momento non ha senso.

Il sisma è tanto grande che tu hai necessità di trovare un tetto. Quindi bisogna avere questo tipo di disponibilità». Cioè a muoversi e trovare riparo dove questo riparo c'è: sulla costa. Come già è accaduto per gli sfollati di Accumoli o Arquata dopo il 24 agosto. E i sindaci stanno evacuando i paesi devastati, pullman che partono per i ricoveri di Porto Racanati o Porto S.Elpidio, dove da qualche giorno è operativa l'Unità dedicata della Protezione Civile che presiede alla sistemazione degli sfollati e dei soccorritori, che si è spostata da S.Benedetto del Tronto proprio per essere più vicina alle nuove emergenze.

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