Sarah, Sabrina al padre: «Vigliacco,
accusami guardandomi negli occhi»

Sabrina Misseri
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Domenica 17 Ottobre 2010, 10:29 - Ultimo aggiornamento: 22 Ottobre, 01:00
ROMA (17 ottobre) - Voglio vedere se mio padre avr il coraggio di accusarmi guardandomi negli occhi. Sabrina Misseri, la ventiduenne accusata di aver trascinato nel garage-cantina di casa e di aver ucciso, assieme al padre Michele, la cugina Sarah Scazzi lo ha detto ai suoi avvocati, Vito Russo ed Emilia Velletri, dopo il fermo per sequestro di persona e concorso in omicidio volontario. Dal carcere continua a proclamare la sua innocenza, piange e si dispera, accusando il padre di essere «un vigliacco».



Il provvedimento è stato adottato dopo le accuse di Michele Misseri che ha detto ai pm che la figlia ha condotto con la forza la nipote in cantina e l'ha "cinturata" con le braccia mentre lui la strangolava con la corda. Movente del delitto era di evitare che Sara rivelasse ad altri le molestie sessuali ricevute dallo zio.



Dopo le accuse di Misseri e, a seguito della richiesta di Sabrina di confrontarsi con il padre, i due penalisti hanno chiesto al gip un incidente probatorio per procedere al confronto tra padre e figlia, nel contraddittorio tra accusa e difesa. L'istituto dell'incidente probatorio consente di anticipare e cristallizzare, rispetto al dibattimento, la fase di formazione della prova. Alla richiesta i pm inquirenti, Mariano Buccoliero e Pietro Argentino, hanno dato parere favorevole. Ora si attende la decisione del gip.



«Sabrina è innocente! Questa è la cosa più importante! Mio padre ha ucciso Sarah e ora sta uccidendo la figlia»: è l'sms che Valentina Misseri, sorella minore di Sabrina, ha inviato questa mattina a un giornalista di News Mediaset, l'agenzia di notizie tv del Gruppo Mediaset, che ne ha diffuso il testo. Da due giorni Valentina difende a spada tratta sua sorella.



Intanto, l'avvocato Vito Russo, difensore di Sabrina, avanza il sospetto che Misseri sia "imboccato" dal suo legale. «Una persona non acculturata come lui - dice - non può essere così puntuale nel ricostruire i fatti. Quale ruolo vuol avere Misseri, quello di collaboratore per aver sconti di pena?».



Figurerebbe intanto nelle indagini sull'uccisione di Sarah una intercettazione che «smaschera» Sabrina, secondo il quotidiano La Gazzetta del Mezzogiorno. Il giornale riporta al riguardo «indiscrezioni», secondo le quali Sabrina in una circostanza direbbe in famiglia, a proposito del padre: «Perché ha fatto trovare il cellulare, il giorno prima lo abbiamo toccato tutti quel telefono, ci sono anche le nostre impronte...». A giudizio del giornale, questa frase «rischia di rivelare altre complicità in famiglia».



Il cellulare di Sarah fu fatto trovare da Michele Misseri il 29 settembre, poco più di un mese dopo la scomparsa di Sarah: l'uomo raccontò di averlo trovato in campagna tra le ceneri di rami e foglie secche che aveva bruciato durante lavori di ripulitura di un fondo agricolo. Il cellulare è tuttora all'esame dei carabinieri del Ris, che vi avrebbero trovato frammenti di impronte diverse. Quando, il 6 ottobre, ha rivelato di aver ucciso Sarah, Misseri ha poi spiegato che il cellulare della ragazzina lo aveva tenuto sempre con sè tranne che per qualche ora in cui lo aveva lasciato per strada sperando che qualche passante lo vedesse e lo consegnasse agli investigatori.



Sabrina in una cella della sezione femminile del carcere di Taranto si dispera e continua a dire «sono innocente». L' impatto con la struttura penitenziaria l'ha sconvolta. La giovane è in isolamento completo ed è sorvegliata a vista giorno e notte. Attualmente è l'unica detenuta primaria, che nel gergo tecnico indica chi entra in carcere per la prima volta e che, proprio per questo, si trova in condizioni psicologiche molto particolari. Ogni giorno viene monitorata dall'equipe trattamentale, costituita da un medico, un educatore e uno psicologo. L'isolamento dovrebbe durare una settimana. I controlli sono stati decisi dalla direzione dell'istituto come misura precauzionale per evitare gesti di autolesionismo o tentativi di suicidio. La ragazza è in cella da sola, così come da sola trascorre l'ora d'aria. È in una delle tre o quattro celle attualmente rese agibili della sezione femminile (chiusa da alcuni mesi perchè fatiscente), nelle quali sono ospitate le detenute a disposizione dell'autorità giudiziaria.



La mamma di Sabrina Misseri, Cosima Serrano, sarà ascoltata nei prossimi giorni come persona informata dei fatti nell'ambito delle indagini sull'omicidio della nipote, Sara Scazzi. Per l'omicidio sono in carcere la figlia minore e il marito della donna, Michele Misseri. L'audizione della donna - riferiscono fonti investigative - era stata pianificata prima del fermo di Sabrina, ma la data non è stata finora fissata.



La deposizione di Cosima Serrano è ritenuta necessaria per definire meglio i contrasti evidenziati dalla pubblica accusa nel provvedimento di fermo a carico di Sabrina. I contrasti ritenuti di «sicura rilevanza» riguardano le divergenze tra il racconto di Sabrina e quello della mamma su quanto avvenne mentre le due donne erano in casa poco prima dell'arrivo di Sarah, il 26 agosto, con la quale, assieme a Mariangela Spagnoletti, Sabrina doveva andare al mare. Cosima dice che la figlia si alzò dal letto per prepararsi dopo aver ricevuto il primo sms di Mariangela; la figlia dice invece di essere rimasta a letto fino alle 14.28, quando ricevette lo squillo col quale Sarah l'avvisava che stava arrivando.
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