Sanremo, festival a rischio terrorismo: l'incubo Bataclan fa scattare l'allarme

Sanremo, festival a rischio terrorismo: l'incubo Bataclan fa scattare l'allarme
di Cristiana Mangani
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Sabato 9 Gennaio 2016, 09:09 - Ultimo aggiornamento: 11 Gennaio, 10:49
ROMA - Il Festival di Sanremo si adegua all'emergenza terrorismo. E come già accade per gli stadi, per entrare nel Teatro Ariston si dovrà essere in possesso di un biglietto nominale, con tanto di luogo e data di nascita indicati. Gli addetti alla sicurezza verificheranno la titolarità del ticket con il controllo dei documenti. Tutto questo con l'obiettivo principale di evitare i possibili passaggi di mano del “prezioso” cartoncino, ma anche di effettuare un check sulle presenze all'interno del teatro.> Le misure sono state decise da Comune, Rai, Ariston e Casinò, dopo gli attentati francesi e l'allerta fondamentalismo islamico in tutta Europa. Una sorta di “effetto Bataclan” che ha portato a un irrigidimento delle misure di sicurezza dell'intera kermesse.

Al momento, i nostri servizi di intelligence, pur confermando la necessità di tenere elevato il livello di attenzione, non hanno indicato episodi specifici. E anche a Sanremo, la scelta di irrigidire i sistemi di controllo, è stata dettata più dal buonsenso che non dalla reale necessità. Anche perché nella settimana dal 9 al 13 febbraio, quando avrà luogo la kermesse musicale, la cittadina ligure si riempirà fino all'inverosimile. E allora attenzione massima.
Per accedere al teatro, sala stampa compresa, si dovrà passare al controllo di guardie giurate con metal detector, mentre nel centro della località di mare, ci sarà uno spiegamento di forze dell'ordine mai visto in passato, con rinforzi inviati dal Viminale per l'occasione.

LE PRENOTAZIONI
Il sistema è già stato adottato in alcuni Paesi europei anche per evitare fenomeni di bagarinaggio su eventi particolarmente richiesti. Quanto al costo dei biglietti, assistere dalla platea alla finale del Festival 2016 costerà 660 euro. La prevendita degli abbonamenti avrà inizio martedì 12 gennaio, ed è proprio durante la fase di prenotazione che andranno indicati i riferimenti personali (nome, cognome, luogo e data di nascita). Si passerà ai varchi solo mostrando, oltre al tagliando d'ingresso, anche il documento d'identità. Stop, quindi, ai biglietti che passano di mano in mano, “allungati” da politici a parenti, amici, elettori. Perché ogni movimento deve essere tracciato, evidente, chiaro. Il Festival, infatti, rappresenta un possibile bersaglio per i terroristi, proprio per il grande richiamo che esercita.

Il provvedimento riguarderà tutti gli spettatori, anche quelli vip, che dovranno indicare i loro dati personali come gli altri. Inoltre, una parte dei ticket verrà data, come sempre, in dotazione al Comune, un'altra alla Rai che, per convenzione, si occupa anche della vendita della quota acquistabile da privati (una parte viene riservata a Casinò e albergatori, sotto forma di diritto di prelazione, per accontentare i loro clienti). All'amministrazione cittadina andrà il 15% dei biglietti omaggio in platea (16% nella serata finale) e il 20% di quelli in galleria.

IL TEST
Un primo test-sicurezza è stato effettuato di recente per lo show “Sanremo Giovani” (posti limitati, 400, e soltanto su invito della produzione), andato in onda su Raiuno dal padiglione di Villa Ormond. E comunque se un assessore, un consigliere, o qualsiasi altro spettatore dovesse decidere di dare i propri biglietti ad altri, dovrà comunicarlo in anticipo per dare modo alla macchina della sicurezza di conoscere i nomi di chi realmente siederà sulle poltrone dell'Ariston. Già nella scorsa edizione l'organizzazione aveva imposto restrizioni sull'onda emotiva del primo attacco a Parigi, ma ora la situazione è innegabilmente ancora più tesa e agitata.