Lo hanno scagionato in aula persino gli altri imputati, sostenendo di non conoscerlo, di non sapere chi fosse quell’italiano al quale andava consegnato o meglio affidato a sua insaputa il prestigioso pannello di Banksy trafugato da una delle porte d’uscita del Bataclan. E’ attesa per oggi la sentenza del processo parigino agli otto accusati a vario titolo di furto e ricettazione. Tra loro c’è anche l’albergatore 59enne di Tortoreto G.P. (difeso dall’avvocato Luca Di Edoardo), titolare di un B&B del quale da anni ormai era diventato cliente uno dei magrebini francesi pure lui imputato, lo stesso che gli avrebbe materialmente lasciato in consegna l’opera d’arte ricoperta da un telo nero.
Durante l’ultima udienza la pm francese ha chiesto per l’albergatore una pena di 3 anni con sospensione di 18 mesi senza l’arresto immediato. L’udienza di oggi è stata fissata alle 13.30 e grande è l’attenzione mediatica dopo che la notizia del furto ha fatto il giro d’Europa e quella del ritrovamento nel casolare di Sant’Omero altrettanto. Impossibile prevedere quale sarà la decisione dei giudici nonostante le dichiarazioni rese in aula dagli stessi imputati poiché, così come spiega anche l’avvocato Di Edoardo, «quello francese è un sistema fortemente inquisitorio».
«Il mio assistito sta vivendo queste ore con l’ansia di chi non ha fatto nulla», sottolinea il legale.