POSIZIONI ”ATTENZIONATE”
Infine, c'è un terzo elenco di posizioni ”cerchiate in rosso” perché ad un primo screening, da verificare ulteriormente con le procure competenti, sono risultate passibili di accuse penalmente rilevanti o di evasioni fiscali più consistenti. Sull'elenco più corposo ha lavorato la procura di Forlì che ha poi condiviso alcune informazioni con altre procure.
LE SEGNALAZIONI
A Roma è arrivata così una segnalazione a proposito di Ciro Smiraglia, arrestato nel 2014 perché ritenuto il responsabile delle attività di riciclaggio del clan Zaza (lo zio di Smiraglia è il boss Michele Zaza). Tra i locali riconducibili a Smiraglia rintracciati da Dia e Squadra mobile di Roma c'erano alberghi, ristoranti in pieno centro e persino uno yacht. I suoi conti a San Marino arrivano a più di 6 milioni di euro e l'elenco segnala un'altra strana coincidenza: è stato segnalato a Roma anche Mauro Marinelli, denunciato per favoreggiamento nel '86 per aver favorito la latitanza di Danilo Abbruciati e arrestato nel 2014 insieme a Smiraglia perché considerato uno dei suoi principali prestanome. Nella Repubblica del Titano ha portato quasi otto milioni. Altra vecchia conoscenza della procura di Roma è il conte Enrico Maria Pasquini, destinatario di una richiesta di rinvio a giudizio sei mesi fa perché accusato di aver utilizzato la sua San Marino investimenti per attività di riciclaggio.
LE SCARPE CAOVILLA
Forlì, che ha già avviato i procedimenti per alcuni imprenditori locali, sta facendo accertamenti anche su Dina Amadori, sorella del più noto Francesco. Dal 2013 al 2015 avrebbe portato a San Marino 50 milioni di euro. Un milione e mezzo, invece, sarebbe l'evasione fiscale già accertata dei titolari del marchio di abbigliamento Liu-Jo, Vannis e Marco Marchi. Anche a Venezia è arrivata una segnalazione per un nome piuttosto noto: quello di Renè Caovilla, titolare del noto marchio di scarpe haute couture. Nel solo 2011 avrebbe portato nella repubblica romagnola circa 5 milioni di euro.