Sacchetti a pagamento i motivi della protesta

Sacchetti a pagamento i motivi della protesta
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Venerdì 5 Gennaio 2018, 08:52 - Ultimo aggiornamento: 6 Gennaio, 12:01

Perché si pagano solamente in Italia e Francia?
Gli altri Paesi devono ancora recepire la direttiva Ue. L'Italia l'ha adottata perché era già a rischio infrazione, per avere stabilito standard sui sacchetti ritenuti eccessivi. Fuori Europa è significativo il caso del Canada: molte città - Montreal e Victoria per prime - hanno imposto un prezzo altissimo (fino a 1,20 dollari) per le borse riutilizzabili. Dal 5 giugno, giornata dell'ambiente, i sacchetti monouso saranno banditi.

Quali prodotti devono contenere?
Dal primo gennaio i nuovi shopper ecologici (biodegradabili e realizzati con almeno un 40% di compost verdi; 50% dal 2020) sono obbligatori per tutti i prodotti freschi, come verdura, frutta, pane, latticini. Per la mozzarella - vista la presenza di acqua - è consentito però l'uso di sacchetti di plastica più pesanti. Anche le farmacie devono usare i microsacchetti da meno di 15 micron. L'ha precisato ieri Federfarma, ricordando ai farmacisti che il mancato rispetto della norma è punito, come per i supermercati, con ammende da 2.500 a 100mila euro.

A che prezzo sono vendute le sportine?
Le rilevazioni di ieri del sito specializzato Il Fatto alimentare dimostrano che le catene si sono posizionate tra i 2 centesimi a sacchetto (Auchan, Conad, Coop Lombardia, Coop Italia, Eurospar, Gruppo Gros, Iper e Simply) e i 3 centesimi di Lidl, Pam e NaturaSì. Un solo centesimo da Esselunga, Coop Toscana, Unes, Conad Tirreno. Tutte dicono di vendere sottocosto. Su queste cifre, Assobioplastiche ha stimato che ogni famiglia spenderebbe da 4 a 12,50 euro l'anno, considerando una media di 140 spese come da valutazione GFK-Eurisko.

Le buste possono essere usate più volte?
No. Proprio ieri il segretario generale del ministero della Salute Giuseppe Ruocco ha spiegato che i sacchetti bio non potranno essere usati più volte perché «esiste il rischio di eventuali contaminazioni». I consumatori potranno invece «portare i sacchetti da casa, a patto che siano monouso e idonei per gli alimenti». I titolari degli esercizi commerciali avranno la «facoltà di verificare l'idoneità dei sacchetti monouso introdotti». Acquistati apposta e monouso, significa in pratica che costeranno sicuramente più di quelli forniti dai negozianti.

Si possono riciclare per l'umido?
Il materiale dei nuovi sacchetti è coerente con la tipologia dei contenitori dei rifiuti umidi di casa. Ma è troppo leggero e i sacchetti rischiano quindi di rompersi. I supermercati dovrebbero fornire sacchetti più resistenti e così la cifra potrebbe essere ammortizzata anche per i rifiuti. I sacchetti per l'umido costano infatti di più. Però se nei sacchetti resta l'adesivo col prezzo, automaticamente non vanno bene e per togliere l'etichetta si rischia di rompere il sacchetto rendendolo inutilizzabile. Il prezzo dovrebbe essere attaccato sui manici.

Quante sono le aziende produttrici?
A beneficiare del provvedimento - secondo i più accaniti oppositori - sarebbe Catia Bastioli, ritenuta vicina all'ex premier. La sua Novamont è l'azienda leader in Italia nella bioplastica (650 dipendenti tra Novara e Frosinone). In Germania 10 anni fa le era stato conferito il premio European inventor of the year per i brevetti sulle bioplastiche e attualmente ha in corso una sperimentazione presso 74mila famiglie di Parigi alle quali fornisce stoviglie e sacchetti bio. In Italia operano circa 150 aziende, compresi giganti come la tedesca BASF. 
 

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