«Non escluderemo, pertanto - annuncia Alfano - nessuna ipotesi di provvedimento disciplinare, anche quello di massima severità. Attenderemo, inoltre, le decisioni dell'Autorità Giudiziaria sugli eventuali profili penali di cui, naturalmente, terremo conto per l'individuazione dei provvedimenti da assumere».
La polizia avvia azione disciplinare. In relazione alle dichiarazioni rilasciate da un operatore di Polizia sul proprio profilo Facebook, atteso che lo stesso se ne è assunto la paternità in successive esternazioni, il Dipartimento della Pubblica Sicurezza - si legge in una nota - precisa che sull’episodio sono già stati avviati accertamenti anche sull’identità delle persone che hanno commentato ed interagito con le dichiarazioni dello stesso. Pertanto - conclude il comunicato - tale attività consentirà di adeguare nella severità l’azione disciplinare alla gravità di quanto emerso sia nei confronti dell’autore del post che nei confronti di tutti coloro che, se appartenenti alla Polizia di Stato, hanno effettuato commenti censurabili.
Renzi «Da presidente del Consiglio e da segretario del Pd il mio impegno è mettere il reato di tortura», ha detto il premier Matteo Renzi, intervistato da Primo canale a Genova, a proposito del massacro alla Diaz. «Genova è stata una pagina terribile per quelli della mia generazione, ne porteranno i segni per sempre», ha sottolineato.
No a «capri espiatori» sulle violenze alla Diaz del G8 a Genova, ma ancora non è stata fatta «chiarezza fino in fondo» sulle «responsabilità politiche di chi ha gestito quella vicenda», ha poi aggiunto a proposito dell'opportunità di dimissioni di Gianni De Gennaro da Finmeccanica.
I sindacati «Esprimo, qualora le frasi riportate dalla stampa fossero veramente attribuite ad un poliziotto, il più convinto e totale dissenso, oltre che di ferma condanna, dissociandomi dalle parole riportate su un profilo Facebook e, da quanto si legge, intestato ad un appartenente al Reparto Mobile di Roma, con le quali si inneggia a quanto accaduto la notte dell'irruzione alla scuola Diaz».
Lo afferma Felice Romano, segretario generale del sindacato di polizia Siulp. «In un Paese civile e democratico - spiega Romano - le sentenze, per gli uomini dello Stato che hanno giurato fedeltà alle Istituzioni democratiche e lealtà al servizio del proprio Paese, vanno sempre rispettate traendo dagli errori censurati dalla giustizia tutti gli elementi per migliorare le Istituzioni ed evitare che gli stessi errori possano ripetersi. Ecco perchè chi afferma il contrario tradisce il giuramento di fedeltà e di lealtà al Paese».
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