Pisa, attore strangolato durante rappresentazione teatrale: ancora in coma

Pisa, attore strangolato durante rappresentazione teatrale: ancora in coma
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Lunedì 1 Febbraio 2016, 11:17 - Ultimo aggiornamento: 18:23

È sempre in coma l'attore di 27 anni rimasto strangolato sul palcoscenico del teatro Lux di Pisa mentre raffigurava una scena di un'impiccagione. Il giovane è ricoverato nel reparto di rianimazione dell'ospedale Cisanello di Pisa dove è giunto, privo di conoscenza, nella notte tra sabato e domenica. Continuano intano le indagini della polizia per ricostruire l'accaduto, ascoltando i testimoni presenti in sala e la compagnia teatrale che aveva organizzato lo spettacolo. L'ipotesi prevalente è quella di un tragico incidente durante la commedia.

«Abbiamo aperto un fascicolo per lesioni colpose contro ignoti e stiamo anche valutando gli aspetti relativi alla sicurezza nei luoghi di lavoro». Lo hanno confermato stamani il procuratore Alessandro Crini e il sostituto Giancarlo Dominijanni, relativamente allo strangolamento in scena dell'attore lombardo ventisettenne Rapahel Schumacher, ricoverato in ospedale da ieri notte in condizioni disperate. «Allo stato non ci sono indagati - hanno aggiunto i magistrati - e stiamo ancora incrociando le testimonianze per ricostruire l'esatta dinamica dei fatti. In giornata conferiremo l'incarico al dipartimento della medicina del lavoro dell'Asl per effettuare un nuovo sopralluogo al teatro e valutare se vi siano stati comportamenti omissivi o negligenti da parte dei responsabili dello spazio culturale». Dominijanni ha poi spiegato quanto risulta dalle prime testimonianze: «L'attore doveva recitare un monologo di pochi minuti incentrato sulle difficoltà dell'esistenza di un quindicenne che si concludeva con la simulazione di un'impiccagione. Il testo prevedeva un'interazione con lo spettatore e Schumacher, prima del tragico evento, lo aveva rappresentato senza problemi poco prima concludendolo appoggiando la testa dentro il cappio».

Dal finale della prima rappresentazione all'inizio della replica con la seconda spettatrice, cioè la giovane neodottoressa che si è accorta di quanto accaduto, ha ricostruito la procura, «sono trascorsi non più di 4-5 minuti, ma quando lei è arrivata davanti all'attore lui era appeso alla corda, tremante, e già in stato di incoscienza». «Adesso dobbiamo cercare di capire - ha precisato Dominijanni - le modalità con le quali si sono svolti i fatti». «Le uniche certezze che abbiamo - ha aggiunto Crini - riguardano le attuali condizioni del giovane: i danni cerebrali che ha subito sono compatibili con l'impiccagione e lo strangolamento ma non riconducibili a un eventuale malore che potrebbe averne provocato uno scivolamento e il successivo strangolamento con la corda». Per questo sarà necessario, hanno concluso i magistrati, «risentire la giovane testimone e approfondire con lei alcuni aspetti relativi al ritrovamento del corpo: ciò ci servirà almeno a ricostruire i tempi, visto che nell'intervallo tra la prima e la seconda rappresentazione l'attore è certamente rimasto da solo: l'indagine è solo all'inizio ed è presto per trarre conclusioni».

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