Già nella scorsa udienza la Lav si era costituita parte civile. «Le ipotesi di reato di cui sono accusati gli imputati sono gravi e gettano fosche ombre sull'uso dei cavalli in gare ippiche, che il processo potrà accertare - afferma la Lav in una nota - Questo processo potrà dimostrare che i cavalli non sono macchine da corsa, ma esseri viventi incompatibili con la vita ed attività di un palio. Siamo fiduciosi nella giustizia e, in attesa che il processo accerti ogni eventuale profilo di colpevolezza, riteniamo che per la città di Siena, sede del Palio più noto d'Italia, sarebbe deprecabile non fermare la gara del 15 agosto, in attesa di fare piena luce in questa vicenda giudiziaria che ha come vittime i cavalli».
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