Norman Atlantic, la nave brucia ancora. Il pm: «Nessun corpo trovato a bordo»

Norman Atlantic, la nave brucia ancora. Il pm: «Nessun corpo trovato a bordo»
di Mauro Evangelisti
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Sabato 3 Gennaio 2015, 13:48 - Ultimo aggiornamento: 4 Gennaio, 13:18

La Norman Atlantic fuma ancora. Impossibile per ora per i soccorsi raggiungere la stiva, dove le temperature sono troppo alte. Il sospetto è che proprio nella stiva vi siano altri cadaveri, quelli di alcuni dei dispersi e di eventuali clandestini. Intanto i sommozzatori stanno ispezionando parte dello scafo.

«Nelle parti ispezionate oggi non abbiamo trovato cadaveri.

Ci auguriamo vada avanti così», ha detto il pm di Bari Ettore Cardinali ai giornalisti al termine dell'ispezione di cinque ore sulla Norman Atlantic insieme con un pool di investigatori e vigili del fuoco. Visionate una parte delle stive e una piccola porzione del deposito mezzi.

La temperatura è molto elevata all'interno della nave; a quanto rilevato dai tecnici con una camera termica in alcuni locali avrebbe superato anche i 180 gradi. Secondo quanto riferito da Cardinali si starebbe inoltre valutando il trasferimento del relitto a Bari, dove ha sede l'autorità giudiziaria che procede. «Ma bisognerà prima verificare - ha specificato - se vi siano le condizioni per rimorchiare la nave e se Bari vi sia la possibilità di accoglierla». Passate al vaglio oggi, sempre secondo quanto spiegato da Cardinali, le documentazioni e i sistemi di sicurezza e antincendio di cui è dotato il Norman Atlantic. In giornata, a quanto si è appreso, alcuni sommozzatori della polizia hanno ispezionato lo scafo per verificare che non vi fossero falle.

Il pm Ettore Cardinali ha lasciato il traghetto sul quale era salito insieme ad un pool di investigatori.

La scatola nera rappresenta il primo elemento fondamentale per accertare le cause dell'incendio e la dinamica dei fatti. Secondo il procuratore di Bari Volpe i dispersi non sarebbero più di 15.

Nuovi indagati Tra i quattro nuovi indagati nell'inchiesta della magistratura barese sul naufragio ci sono il legale rappresentante della società noleggiatrice della nave, la greca Anek Lines, e il "supercargo" Fantakis Pavlos, dipendente della stessa ditta. Si tratta della medesima agenzia di trasporto marittimo coinvolta da un incendio circa un mese fa. Il 30 novembre scorso, infatti, a 25 miglia da Brindisi, un rogo era divampato nella sala macchine dello Ierapetra L. diretto a Igoumenitsa.

I membri dell'equipaggio riuscirono a spegnere l'incendio che si era sviluppato a bordo. Tra gli indagati ci sono poi i due membri dell'equipaggio della Norman Atlantic Luigi Iovine, 45enne napoletano, primo ufficiale di coperta e Francesco Romano, 56enne siciliano, secondo ufficiale di macchina.

Il procuratore capo di Bari Giuseppe Volpe ha detto che «Se dovessero emergere altre responsabilità indagheremo altre persone. Accertiamo giorno per giorno e minuto per minuto quello che è successo. I dettagli devono essere accertati, ma le ipotesi al momento sono quelle di inosservanza degli obblighi che gravavano sull'equipaggio».

Volpe ha poi aggiunto: «Oltre alle responsabilità eventuali del comandante per la cattiva gestione dei soccorsi, ammesso che ve ne siano, potrebbero esserci responsabilità di chi poi materialmente tra i componenti dell'equipaggio ha prestato assistenza ai passeggeri». Ci sono infatti due membri dell'equipaggio indagati dalla Procura, uno responsabile della sicurezza e l'altro responsabile delle operazioni di calo in mare delle imbarcazioni di salvataggio. Riguardo alla circostanza dell'allontanamento anticipato di uno di questi durante la manovra di calo in acqua di una scialuppa, il procuratore ha detto ai microfoni, rispondendo ai giornalisti, «sembrerebbe di si».

I dispersi Continuano nel frattempo le ricerche dei dispersi. Il pm Ettore Cardinali, al termine del sopralluogo sulla nave, ha detto che «Al momento nella parte interna del Norman Atlantic non è possibile per questioni di sicurezza poter entrare e verificare il contenuto ed eventuali altri corpi che non si esclude ci siano. Abbiamo acquisito la scatola nera e svilupperemo i dati in essa contenuti. Abbiamo verificato anche la presenza di documenti utili per i dati sui carichi della nave. Torneremo sul posto domani». Quanto a possibili ipotesi di trasferimento del relitto: «Dobbiamo prima verificare se la nave può subire un altro stress di navigazione».

Intanto il procuratore di Bari Giuseppe Volpe, incontrando alcuni giornalisti, ha detto che «La più ottimistica delle previsioni è di una decina di dispersi». Il numero comunque «non supera le 10-15 unità. I numeri ufficiali sui dispersi si potranno sapere quando la Grecia si deciderà a darci una lista d'imbarco attendibile, perchè la Grecia ha tempi molto molto lunghi».

I calcoli del procuratore partono sempre - ha detto ancora Volpe - «dai 499 che sembravano all'inizio gli imbarcati, compresi i 18 overbooking e i tre clandestini accertati. Se si tolgono i 477 che sono stati salvati e gli 11 deceduti si arriva a un numero di dispersi che non supera le 10-15 unità a seconda dell'attendibilità che si attribuisce alla lista d'imbarco in nostro possesso».

Ieri due corpi sono stati avvistati in mare ma il maltempo ne ha impedito il recupero. Le vittime accertate restano 11, ma non si hanno notizie di 98 di persone. Anche se le autorità greche insistono: i dispersi del traghetto Norman Atlantic non sono più di 18, riporta l'agenzia Associated Press riferendo di una discrepanza fra i dati forniti ad Atene e quelli degli inquirenti italiani. L'agenzia aggiunge che, stando a fonti greche, le liste in possesso delle autorità italiane dei passeggeri risulterebbero gonfiate a causa delle presenza di nomi duplicati o trascritti più volte con grafia diversa.

Le vittime E' stata identificata anche la nona vittima del naufragio: si tratta di una ragazzina di 15 anni, albanese con passaporto tedesco. Manca quindi all'appello il corpo del terzo autotrasportatore campano. In precedenze erano state identificate otto delle nove salme delle vittime. Oltre ai due autotrasportatori campani, Michele Liccardo e Giovanni Rinaldi, hanno un nome altri sei cadaveri. Si tratta di Omar Kartozia, Racha Charif, Muller Afroditi, Havise Savas, Sasentis Nikolaus Paraschis, Kostantinos Koufopuolos. La nona salma appartiene ad un maschio non identificato. L'elenco delle vittime, che non riporta le generalità complete con le rispettive cittadinanze anche perché le vittime sono identificate ma non tutte formalmente riconosciute, è inserito nell'avviso di fissazione degli accertamenti tecnici non ripetibili - le autopsie - disposte dalla Procura di Bari. Il conferimento dell'incarico per gli accertamenti medico-legali, affidati ad Alessandro Dell'Erba e Biagio Solarino, è fissato per lunedì. Subito dopo inizieranno le autopsie nell'Istituto di medicina legale del Policlinico di Bari. Oltre ai nove cadaveri, la magistratura barese stima altre due vittime certe, i cui corpi tuttavia non sono stati recuperati durante le operazioni di soccorso dei naufraghi.

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