Traghetto Norman Atlantic, il comandante: «Avrei voluto portarli a casa tutti»

Traghetto Norman Atlantic, il comandante: «Avrei voluto portarli a casa tutti»
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Giovedì 1 Gennaio 2015, 12:12 - Ultimo aggiornamento: 2 Gennaio, 08:29

«Avrei voluto portarli a casa tutti». Lo ha detto il comandante del traghetto Norman Atlantic, Argilio Giacomazzi incontrando brevemente i giornalisti fuori dalla sua abitazione a Campiglia sulle colline de La Spezia.

Non chiamatemi eroe «Sono molto stanco - ha detto il comandante - e non chiamatemi eroe. I complimenti non fanno per me, non servono». Giacomazzi, che soffre ancora di una lieve intossicazione per aver respirato il fumo dopo l'incendio sul suo traghetto, e di alcune lesioni patite durante il naufragio, ha ribadito di essere «molto stanco» e di aver necessità di riposo. E stato accompagnato al cancello dalla figlia Giulia e dal fratello poi, dopo queste poche parole, è rientrato in casa.

Il capitano del rimorchiatore Ma Luca Zizzi, comandante del Tenax, uno dei tre rimorchiatori Barretta intervenuti per primi per spegnere l'incendio della Norman la pensa diversamente da Giacomazzi: «Il comandante del Norman Atlantic è stato eroico.

Come lui lo sono stati anche i membri dell'equipaggio. Noi ascoltavamo le conversazioni via radio. È rimasto lì, per tutto il tempo. Continuava a infondere calma a tutti, a dire che bisognava stare tranquilli. È riuscito a far sì che la situazione non degenerasse, che non si perdesse la testa».

«Quello che vedevamo noi era orribile», racconta ancora il comandante mentre si trova a bordo del rimorchiatore Tenax che sta scortando il Norman Atlantic in arrivo a Brindisi, probabilmente domani mattina. «Il fumo, la gente ammassata, le fiamme. Era orribile, una lotta contro il tempo - continua - per salvare delle vite. Quello che è stato fatto è incredibile». «Il Tenax ha una dotazione che pochi rimorchiatori hanno. Un idrante con un getto tale - aggiunge - da riuscire a raggiungere distanze impressionanti. Anche questo è stato determinante per estinguere le fiamme - spiega ancora Zizzi - come pure la tecnologia avanzata delle unità navali che sono intervenute».