L'accusa è aver commesso abusi su una sola minorenne, ma il sospetto è che nel corso di decenni, sia accaduto a tutte le bambine di famiglia. L'uomo, che vive a Opera (Milano) con la moglie (che ha detto di non essersi mai accorta di nulla), è stato portato in caserma stamani dopo gli accertamenti nati dalle rivelazioni di una delle due nipotine figlie dalla figlia, che avrebbero fatto riemergere una catena di abusi famigliari.
L'adolescente che aveva trascorso, nell'agosto 2013, un periodo di vacanza con i nonni materni, al ritorno ha manifestato alla mamma il disagio vissuto. In particolare la piccola aveva riferito che il nonno le aveva dato dell' antipatica. Un aggettivo che ha fatto scattare nella madre dei ricordi rimossi, cioè quelli di quando il padre aveva apostrofato anche lei in tal modo perché non accondiscendeva più alle sue avances. La donna, 44 anni, una ricercatrice sposata con un manager, entrambi molto impegnati e spesso in viaggio, a quel punto ha ricordato le attenzioni non gradite e ha cominciato a interpellare le cugine e il fratello.
Secondo quanto spiegato dai carabinieri, che hanno fatto molte audizioni protette in caserma, le prime hanno rivelato di non frequentare la casa della cugina, da piccole, per paura del padre di lei. Il fratello, a sua volta, ha ricordato un episodio di una delle due figlie (si era spogliata nuda dicendo al nonno se voleva vederla senza vestiti) che però lì per lì aveva attribuito a qualche forma di erotizzazione introdotta da esperienze scolastiche. A quel punto fratello e sorella, con i figli, hanno fatto una coraggiosa riunione di famiglia e hanno messo alle strette l'uomo, che ha negato adducendo «fantasie» o comportamenti provocatori delle ragazzine. Ma le loro accuse non sono cambiate: anni di molestie sulle ginocchia, con baci, carezze, palpeggiamenti, immagini porno sul pc e quant'altro, che però si interrompevano appena le bambine si ritraevano o capivano che quell'affetto stava diventando morboso e violento. Ma tutti avevano preferito rimuovere quelle esperienze. L'ultima a riceverle, una bambina definita «di carattere forte e autonomo» ha però interrotto questa catena di abusi e ha portato allo scoperto il nonno-orco.
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