Pestò agente alla protesta No Expo, arrestato un ventottenne

Pestò agente alla protesta No Expo, arrestato un ventottenne
di Claudia Guasco
3 Minuti di Lettura
Martedì 19 Maggio 2015, 08:59 - Ultimo aggiornamento: 20 Maggio, 11:19
MILANO E' una delle "tute nere" che nella manifestazione no Expo del primo maggio hanno sorpreso alle spalle e alle spalle e picchiato a colpi di bastone, calci e pugni il vice questore Antonio D’Urso. Stamane e' stato arrestato, con l'accusa di resistenza aggravata e lesioni. Si chiama Marco Ventura, ha 28 anni, e dalle indagini coordinate dal procuratore aggiunto Maurizio Romanelli e dal pm Piero Basilone è emerso che il giovane, residente a Rho, nell’hinterland milanese, ha svariati precedenti e graviterebbe al sodalizio anarchico "Ex Bottiglieria Occupata".

Ventura e' stato incastrato dalle immagini delle telecamere e dalle numerose foto che gli sono state scattate mentre colpiva il vice questore D'Urso e "la misura cautelare è stata eseguita con urgenza per il pericolo che il soggetto potesse inquinare le prove a suo carico", spiegano gli investigatori. Nei giorni immediatamente successivi agli scontri, Ventura ha infatti modificato i suoi tratti somatici: "Nel corso di servizi di osservazione - rilevano gli inquirenti - era stato notato con la barba completamente rasata".



LA SUA MISSIONE: "FAR MALE"

Marco Ventura, secondo l'accusa, ha partecipato al corteo che ha devastato il centro di Milano con un obiettivo ben preciso: il suo "scopo" era quello "di fare male" e il giovane avrebbe agito "in concorso"con almeno altri due antagonisti, come si legge nell'ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Donatella Banci Buonamici, su richiesta del pm Piero Basilone. Agli atti ci sono le foto del "placcaggio" e del pestaggio di Antonio D'Urso che, fortunatamente, scrive il gip, indossava "il casco". Negli scatti si vedono alcune persone che intervengono "in gruppo" per liberare Anita Garola, una delle cinque persone finite in carcere per resistenza aggravata dopo la guerriglia del primo maggio. D'Urso, infatti, mentre tentava di fermare la manifestante, sarebbe stato in un primo momento colpito con calci e pugni da alcune persone e poi un antagonista (ancora da identificare), che indossava un casco e una maschera antigas, avrebbe fatto cadere l'agente con un vero e proprio "placcaggio". L'antagonista poi, stando alle immagini, avrebbe iniziato a colpire con calci e pugni alla schiena e sul casco D'Urso, che era a terra. A quel punto, sempre stando alle foto, Ventura, non mascherato e con solo un cappello in testa, avrebbe preso un bastone di legno che era nascosto dietro una siepe e avrebbe sferrato numerosi colpi contro il poliziotto, che intanto continuava a subire anche diversi pugni in più parti del corpo. Il giovane sarebbe stato riconosciuto nelle immagini ed era già conosciuto per precedenti occupazioni dagli agenti della Digos. Un altro ragazzo è indagato per concorso in resistenza, perché sarebbe stato identificato tra i partecipanti all'aggressione.



IDENTIFICAZIONE DEI BLACK BLOC

Nel frattempo, le indagini della Procura di Milano proseguono per arrivare all'identificazione dei black bloc che hanno causato le devastazioni, e tra loro potrebbero esserci anche alcune delle persone che hanno aggredito il poliziotto.

Gli agenti hanno anche perquisito la casa di un venticinquenne milanese, denunciato a piede libero per concorso in resistenza aggravata. Appartiene al gruppo denominato "Pirata Riot" ed è considerato lo spalleggiatore dei due "picchiatori". Ha precedenti precedenti per l’occupazione in viale Suzzani e per un’altra area privata a Baranzate di Bollate.



© RIPRODUZIONE RISERVATA