'Ndrangheta a Cosenza, oltre 11 milioni di beni sequestrati alla donna del clan Serpa

'Ndrangheta a Cosenza, oltre 11 milioni di beni sequestrati alla donna del clan Serpa
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Martedì 30 Settembre 2014, 13:30 - Ultimo aggiornamento: 1 Ottobre, 09:08
Da circa 20 anni agiva in regime di quasi monopolio nell'aggiudicazione di lavori nel settore pubblico una delle ditte sequestrate da carabinieri e guardia di finanza di Cosenza a Nella Serpa, ritenuta la reggente dell'omonimo clan operativo a Paola. La ditta, la «Clima planet system», operante nel settore dell'installazione di impianti idraulici, ha ottenuto, per anni, lavori anche dall'Azienda sanitaria provinciale di Cosenza e dal Comune di Paola. Lavori ottenuti grazie all'affidamento diretto. Un aspetto questo su cui la Dda di Catanzaro ed i carabinieri del comando provinciale di Cosenza stanno facendo ulteriori accertamenti sui quali c'è uno stretto riserbo. La vicenda è emersa nel corso della conferenza stampa nel corso della quale il procuratore di Catanzaro Vincenzo Antonio Lombardo ed i comandanti provinciali di carabinieri e guardia di finanza, Giuseppe Brancati e Giosuè Colella, hanno fornito i particolari dell'operazione.



Con l'operazione «Tramonto», ha detto Lombardo, sono stati ricostruiti «i movimenti di capitale e le risorse accumulate da Nella Serpa e dalla sua famiglia nel corso degli ultimi 20 anni. Un'indagine nata dopo l'operazione Tela del ragno, nel corso della quale è stata arrestata la stessa Serpa, e che aveva evidenziato una sproporzione tra i beni posseduti ed i redditi dichiarati».



«Nella Serpa - ha detto il col.
Brancati - è inserita a pieno titolo nella consorteria criminale ed è estremamente pericolosa. Nel corso degli anni, lei ed i suoi familiari hanno anche cercato di sviare le indagini intestando parte dei beni ad altre persone, ma sempre imparentate con la famiglia». La «splendida collaborazione» tra carabinieri e guardia di finanza è stata sottolineata da Colella. Dalle indagini, ha riferito Colella, è emersa una sperequazione di 700 mila euro tra le spese sostenute e i redditi dichiarati. Oltre ai beni per 11 milioni di euro, carabinieri e finanzieri hanno sequestrato anche 600 mila euro in contanti custoditi su conti correnti, depositi bancari, polizze e titoli.
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