Muore annegato nel lago, l'urlo della ragazza ​squarcia le tenebre: «È sparito, aiuto»

Tommaso Corazza
di ​ Claudia Borsoi
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Domenica 26 Marzo 2017, 14:46 - Ultimo aggiornamento: 27 Marzo, 15:36
È notte fonda quando Revine Lago, un borgo vicino a Vittorio Veneto (Treviso), viene risvegliato dalla richiesta di aiuto della 17enne. «Ha suonato il campanello - racconta una donna che risiede in via Carpenè, nelle case vicine alla spiaggetta - ho guardato la sveglia: erano le 3.30. Ho aperto la finestra e una voce concitata mi ha detto: «Sono al Lago». Poi ho notato che gli abiti della ragazza erano inzuppati. Diceva che c'era bisogno di soccorso. Così con il mio compagno siamo usciti e l'abbiamo raggiunta». I due laghesi, insieme alla giovane, si sono fiondati verso la spiaggetta. 

Lei urlava a squarciagola: «Tommaso! Tommaso!» e indicava il punto in cui per l'ultima volta l'aveva visto. «Non si vedeva nulla - testimonia la donna - mi ha detto che non stavano facendo nulla di male, che erano qui solo per vedere il lago». Sono momenti concitati, ma la giovane comunque riesce, ancor prima di chiedere aiuto ai residenti, a chiamare il 118. Il Suem invia a Lago un'ambulanza, l'infermiere soccorre la 17enne in evidente stato di ipotermia, poi arrivano carabinieri e vigili del fuoco. L'area viene illuminata a giorno e scattano le ricerche. Altri residenti si svegliano. Capiscono che è successo qualcosa. Sono ore di angoscia e di speranza. Alle 9.15 il cadavere del giovane viene ritrovato, a quel punto l'unico epilogo possibile.
 
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