Pescara, morte del calciatore Morosini: condannati tre medici

Pescara, morte del calciatore Morosini: condannati tre medici
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Martedì 13 Settembre 2016, 15:52 - Ultimo aggiornamento: 14 Settembre, 15:28
Tutti condannati per la morte in campo del giocatore Morosini. Il giudice di Pescara ha inflitto un anno al medico del 118 Vito Molfese (come chiesto da pm) e otto mesi a testa ai medici del Livorno e del Pescara calcio, Manlio Porcellini e Ernesto Sabatini, per cui la Procura aveva chiesto l'assoluzione.


Si chiude con un verdetto a sorpresa il processo di primo grado per la morte del calciatore del Livorno Piermario Morosini, avvenuta nel corso dell'incontro Pescara-Livorno il 14 aprile 2012 allo stadio Adriatico. Fulcro dell'accusa le carenze nelle procedure di soccorso, in particolare rispetto al mancato uso del defibrillatore, nonostante ce ne fossero due sul terreno di gioco e un terzo a bordo di un'ambulanza.  Il giocatore della squadra toscana si accasciò a terra al 29' del primo tempo, sul terreno di gioco di Pescara, mentre era in corso l'incontro di serie B tra la squadra abruzzese e il Livorno. La sentenza poco prima delle 17. In precedenza la requisitoria del Pm Varone che aveva addossato tutte le responsabilità a Molfese, scagionando i due medici.

«Il dottor Molfese è in colpa grave e inescusabile, il suo comportamento è fuori da ogni protocollo medico e vi è un'abdicazione dall'esercizio del ruolo e della competenza». È uno dei passaggi chiave della requisitoria del pm Gennaro Varone chiedendo la condanna del solo Molfese. «Perché Molfese, che essendo il medico con la formazione più adeguata, aveva il dovere di intervenire, ha consentito allo spostamento sconsiderato di Morosini sulla barella e non ha proceduto all'utilizzo del defibrillatore?», è l'interrogativo posto dal pm che aggiunge: «Non avremo mai la certezza che seguendo correttamente il protocollo si sarebbe salvata la vita
di Morosini, ma è inaccettabile che quando esiste una chance chi ha il dovere di agire non agisca».

Contestualmente Varone ha chiesto l'assoluzione per gli altri due imputati, i medici sociali del Livorno, Manlio Porcellini, e del Pescara, Ernesto Sabatini. «I due medici - ha osservato Varone - hanno fatto quanto potevano sulla base delle proprie competenze».
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