Chiamavano a casa degli anziani fingendosi parenti, in genere nipoti, e chiedevano un prestito urgente per pagare i danni di un incidente stradale o di un'emergenza di salute. A quel punto mandavano una persona di fiducia alla quale consegnare il denaro. Quindici persone sono state arrestate per associazione a delinquere e truffa tra le province di Milano e Novara: sono dieci italiani e cinque polacchi. Le indagini sono partite nel 2015, con l'analisi di cellulari e sim sequestrati, appostamenti e confronto di denunce simili. Così è stato identificato il gruppo, composto da dieci italiani e cinque polacchi: questi ultimi erano i "telefonisti".
«Le modalità e il linguaggio utilizzato per convincere le vittime dimostra come i soggetti attivi coinvolti abbiano maturato una elevata competenza criminale utile a individuare la vittima da raggirare, oltre che un'elevata professionalità nello scegliere tempi e modalità utili a portare a termini gli illeciti», spiegano gli investigatori.
Le vittime venivano scelte attraverso rubriche telefoniche e incrocio di dati, così da capire l'età e preparare il terreno ai complici. Non è quantificabile il bottino dell'attività criminale, che sicuramente è «estremamente esteso. «Un'operazione di sciacallaggio», la definiscono gli inquirenti, secondo cui il giro d'affari è enorme.
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