La donna, originaria di Martellago, si è rivolta alla Consigliera di Parità della Provincia di Venezia. L'Ufficio ha presentato ricorso al Tribunale del Lavoro di Venezia, che ha accertato la natura discriminatoria del comportamento adottato dall'azienda.
«Si tratta - ha sostenuto il giudice - di risarcire la violazione di un bene primario fondamentale della vita quale il diritto per una lavoratrice madre a prestare l’attività lavorativa a parità di condizioni rispetto alla generalità dei lavoratori, ossia a non essere in quanto madre discriminata.
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