Strage a Lampedusa, 111 corpi recuperati: altre centinaia sono ancora in fondo al mare

Strage a Lampedusa, 111 corpi recuperati: altre centinaia sono ancora in fondo al mare
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Venerdì 4 Ottobre 2013, 08:16 - Ultimo aggiornamento: 5 Ottobre, 08:58

Sono 111 i corpi recuperati in mare a Lampedusa. Ma i cadaveri intrappolati nel relitto sono ancora tanti. Le ricerche, ostacolate dal mare mosso, sono proseguite per tutta la notte al largo dell'isola dei Conigli, davanti a Lampedusa, dove ieri mattina è naufragato il peschereccio con a bordo circa 500 persone. Un sub ha raccontato l'orrore dei cadaveri ammassati uno sull'altro nella stiva.

Nonostante il mare grosso, alzatosi durante la notte, gli uomini di capitanerie e Vigili del Fuoco, ai quali si sono aggiunti i sub della Guardia di Finanza e dei carabinieri arrivati in nottata, hanno continuato a cercare gli altri dispersi che, secondo le testimonianze dei migranti, sarebbero ancora in fondo al mare.

Intanto sono ripresi stamani i trasferimenti dei migranti approdati negli ultimi giorni sull'isola, in modo da consentire il rapido svuotamento del Centro di prima accoglienza dove in questo momento si trovano oltre mille persone a fronte di una capienza di circa 300 posti.

Un primo gruppo di 100 migranti è stato trasferito a Porto Empedocle, con il traghetto di linea che questa mattina ha sbarcato sul molo dell'isola 120 bare destinate all'hangar dove si trovano i corpi delle vittime del naufragio. Il loro arrivo a Porto Empedocle è previsto in serata. Ieri sera erano già stati trasferiti a Porto Empedocle altri 80 dei migranti di Lampedusa. Ma nella notte la tensostruttura allestita dalla protezione civile per accogliere i migranti si è svuotata: un centinaio di eritrei infatti sono riusciti ad allontanarsi dalla struttura, facendo perdere le loro tracce. Nella tensostruttura al momento sono rimasti in circa 160. Polizia e carabinieri stanno setacciando l'area. Nel Centro di prima accoglienza di Lampedusa invece si trovano attualmente 1065 migranti, compresi i 155 superstiti del naufragio avvenuto ieri davanti alle coste dell'isola.

Al momento, i numeri ufficiali e ancora provvisori della strage, secondo i dati delle Capitanerie di porto cui spetta il coordinamento dei soccorsi in mare, sono di 111 morti (gli ultimi otto sono stati recuperati ieri sera tardi) e 155 migranti salvati. Intanto sono arrivate a Lampedusa con la nave traghetto proveniente da Porto Empedocle oltre 140 bare che serviranno per le vittime. Sono arrivati due camion pieni di bare e quattro carri funebri. E sono terminate le ispezioni cadaveriche sui 111 corpi sistemati nell'hangar dell'aeroporto.

«Sul barcone naufragato a Lampedusa c'erano forse più di 400 persone, sono state 155 le vite salvate, finora sono 111 le vittime», ha detto il ministro dell'Interno Angelino Alfano riferendo alla Camera sul naufragio a Lampedusa. «Alcune delle vittime sono ancora tra le lamiere della barca che si è inabissata».

«Sembra un film dell'orrore, là sotto c'è una massa di corpi incastrati, uno sull'altro nella stiva mentre tentavano di fuggire e altri sono aggrappati alla fiancata del peschereccio». È il racconto atroce di Rocco Canell, il primo sub sceso dove è naufragato ieri il barcone davanti a Lampedusa. Rocco racconta di aver visto almeno una ventina di corpi tutti attorno al relitto e altri ammassati nella stiva. «Due di loro - racconta - sono aggrappati alla fiancata della barca, sono affondati con lei».

Non è davanti all'isola dei Conigli ma a un miglio e mezzo di distanza da Cala Croce il peschereccio affondato ieri mattina a Lampedusa. L'imbarcazione, lunga circa una ventina di metri, è stata localizzata con il sonar da un peschereccio di Lampedusa, nel pomeriggio di ieri. Chi ha visto il relitto sostiene che il barcone è affondato «in assetto da navigazione», cioè è andato a fondo senza rivoltarsi. È probabile dunque che i migranti, inclinandosi da un lato, abbiano fatto entrare acqua nel peschereccio che è così affondato. I sub che hanno visto la barca, inoltre, dicono che non ci sono segni di incendio a bordo anche se sono state recuperate diverse coperte imbevute di benzina.

E' stato proclamato con un'ordinanza ieri sera dal sindaco di Lampedusa, Giusy Nicolini. Le saracinesche dei bar e delle pasticcerie del corso principale di Lampedusa sono abbassate e i turisti cercano di prendere un caffè ai dispenser lungo la strada.

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