Un uomo dai tre volti, Luca Giustini.
Prima padre e lavoratore perfetto, poi killer spietato, ora paziente modello ma senza rimorsi: l'uomo, 34 anni, è il ferroviere di Ancona che il 17 agosto scorso uccise a coltellate in casa la figlia Alessia, di soli 18 mesi, mentre la moglie, l'altra figlioletta e i suoceri lo attendevano in spiaggia.
L'uomo, arrestato per omicidio volontario aggravato, è ancora ricoverato nel reparto di Psichiatria dell'ospedale del capoluogo.
Difficile capire cosa passi per la mente di Giustini che, stando a quanto si è potuto apprendere, non ha per ora mostrato nessun rimorso per quanto ha fatto. Ha detto agli psichiatri e al giudice di aver agito sotto la guida di una 'vocè che gli aveva ordinato di uccidere la figlia. Nella sua auto era stata sequestrata una dozzina di fogli con frasi confuse e riferimenti ossessivi ad un 'disegno di Diò, e al 'progetto di nostro Signore venuto tra noì.
Ad accertare le condizioni mentali dell'omicida sarà lo psichiatra Renato Ariatti, incaricato dal pm Andrea Laurino: presto l'esperto incontrerà nuovamente Giustini. Le risultanze della perizia potranno essere esaminate dai consulenti di difesa (Marco Ricci Messori) e parte civile (Alessandro Meluzzi). Poi Ariatti, lo stesso esperto del caso Cogne, formulerà le proprie conclusioni, utili alla procura per capire quali ulteriori atti compiere nel procedimento.