Incredibile ma vero, il “Palazzaccio” gelese rischiava molto seriamente la demolizione. Sì, perché il Consiglio di giustizia amministrativa (Cga: il massimo organo di Giustizia amministrativa, nella Sicilia a Statuto speciale) cinque mesi fa l’aveva dichiarato abusivo: al centro, un macroscopico errore nell’esproprio dei 20mila metri quadri di terreno su cui il Tribunale di Gela è eretto.
Le famiglie già proprietarie dei fondi “contesi” come indenizzo chiedono oltre 4 milioni di euro, il comune del Nisseno vorrebbe risarcirle con circa un milione e mezzo (poco più di un terzo della somma richiesta). Un contenzioso che il Consiglio di Giustizia amministrativa aveva deciso di sbrogliare come un “nodo di Gordio”: intesa obbligata entro fine anno, oppure abbattimento.
Ma è anche un “balletto” che dura quasi da 15 anni, quando sindaco di Gela era (lo è stato per dieci anni: dal 2002 al 2012) il Governatore siciliano uscente, Saro Crocetta. E al tempo dell’esproprio vicesindaco era peraltro Elisa Nuara: che in atto però è componente giusto del Cga, e proprio su nomina del presidente della Regione Sicilia.
Adesso, al netto di questi paradossi micidiali, il Palazzo di Giustizia è stato “tratto in salvo” dal Consiglio comunale, che l’ha dichiarato “immobile di rilevante interesse di pubblica utilità”, inserendolo nel “patrimonio indisponibile” dell’Ente insieme al terreno su cui insiste.
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