Fini: tutto falso, democrazia a rischio
Avvocato rivela: casa non è di Tulliani

Gianfranco Fini (foto Pierpaolo Ferreri - Ansa)
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Sabato 25 Settembre 2010, 09:31 - Ultimo aggiornamento: 22 Ottobre, 01:58
ROMA (25 settembre) - Resta alta la tensione fra i finiani e il premier Silvio Berlusconi, mentre il presidente della Camera annuncia per oggi in un video la sua verit sulla vicenda della casa di Montecarlo, a suo dire «soltanto una manovra per screditarlo». Video del quale anticipa il contenuto in un colloquio con Il Messaggero.



Per il momento i siti dove Fini avrebbe dovuto trasmettere il suo video sono in tilt. «Dalle 10 di questa mattina i siti del Secolo d'Italia, di Farefuturo, di Generazione Italia e di Libertiamo sono bloccati. Stiamo lavorando per verificarne le ragioni e ripristinare la funzionalità», afferma il direttore del Secolo Flavia Perina che aggiunge: «La messa in rete dell'intervento di Gianfranco Fini non potrà comunque avvenire prima del pomeriggio». Successivamente il sito di Generazione Italia ha annunciato che il video sarà messo in onda alle 19.



Intanto l'avvocato vicentino Renato Ellero, ex senatore della Lega Nord, rivela: «La casa di Montecarlo è di un mio cliente, e non di Giancarlo Tulliani. Non è mio cliente l'onorevole Fini, né‚ Elisabetta Tulliani, né il fratello Giancarlo», spiega l'avvocato Ellero ai microfoni di Cnrmedia, che prosegue: «Ho conosciuto il presidente della Camera quando facevo politica, ma non lo vedo da tanti anni. Posso dire che il mio cliente non risiede in Italia» spiega il legale, aggiungendo che si tratta di una persona abbastanza facoltosa da poter comperare «non solo l'appartamento al valore che gli viene attribuito da Libero o Il Giornale, ma tutto il palazzo».



Si tratterebbe di un sessantenne che si occupa di finanza e che ha la residenza in un Paese estero confinante con l'Italia: questo l'identikit del proprietario della casa ex An secondo Ellero. «Ho incontrato il mio cliente mercoledì scorso e nel corso del colloquio mi ha detto, mostrandomi dei documenti, che la proprietà dell'appartamento a Montecarlo è di una società, della quale lui è proprietario. Non abbiamo poi approfondito la vicenda». La decisione di intervenire in modo pubblico è scattata ieri sera dopo le dichiarazioni del ministro di Santa Lucia: «il mio cliente mi ha chiamato mi ha detto “sfido le autorità di Santa Lucia a dire chi è il proprietario perchè quello sono io”. Dandomi mandato di rendere nota questo e di interessarmi per chiarire il rapporti con il governo di Santa Lucia».



«A vedere tutto il casino che stanno facendo, mi viene da ridere se non da piangere, perchè io che so come stanno le cose...». Sono le parole che il cliente dell'avvocato Ellero ha detto al suo legale. A riferirle è lo stesso Ellero a Sky Tg 24. «Non so da quanto tempo il mio cliente sia titolare di quelle società a cui è riconducibile l'appartamento monegasco - ha dichiarato il legale - Non mi pareva dal discorso che mi ha fatto, che fosse da pochi giorni. Ma non sono in grado di dire se l'abbia presa un anno fa, due anni fa, otto mesi fa. Lui non è venuto qui a parlarmi di questo. Il discorso è venuto fuori per altri motivi professionali e in quell'ambito è uscito il discorso dei documenti e della casa. E gli ho detto delle possibili conseguenze. E lui mi ha detto, sorridendo: “Eh sì, devo stare attento, perchè so le conseguenze. Però ho il mio avvocato con cui poter parlare”».



«Da penalista mi sto ancora chiedendo quale ipotetico reato si stia configurando dietro a tutta questa vicenda. Ma sinceramente non lo capisco», dice Ellero ai giornalisti arrivati nel suo studio. Il legale, 66 anni, docente di diritto a Padova, specifica che «né il mio cliente, né tantomeno iosiamo interessati ad entrare in questa vicenda. Non vogliamo dare ragione nè a Fini nè a Berlusconi». Della politica negli anni '90 Ellero fu però uno dei protagonisti; fino all'inizio del 1995 esponente del Carroccio, fino a quando al Senato non si formò il gruppo della Lega Italiana Federalista (Lif), formata da dieci dissidenti con la linea di Umberto Bossi che aveva deciso di affossare il primo governo Berlusconi. Del Lif, schierato con Berlusconi, il legale veneto è stato presidente per un certo periodo.



Ma allora per quale motivo il suo cliente ha deciso di rivendicare la proprietà? «Posso solo presumere - risponde Ellero - che al mio cliente e a molti altri investitori possa aver dato fastidio che le autorità di Santa Lucia abbiano voluto far uscire notizie circa la proprietà di determinate società. Capisce, quel genere di investitori porta i soldi a Santa Lucia proprio perchè pretende un altissimo grado di riservatezza. Da qui proprio discende il senso della sfida». Il legale saluta i cronisti e se ne va. Ad attenderlo a casa c'è l'on. Giorgio Conte, capogruppo di Fli prima di lasciare il posto a Italo Bocchino.



Capezzone: Ellero non convince. «L'avvocato Ellero sa benissimo che non può cavarsela così, con questo dire e non dire, e con questa stranissima tempistica. È paradossale che la memoria venga o torni solo dopo due mesi, al termine di un periodo in cui tutto il Paese attendeva e attende dai finiani una spiegazione convincente - dice il portavoce Pdl - Tutti gli italiani comprendono che siamo dinanzi a un fenomeno curioso. Qualunque cittadino normale, e a maggior ragione un personaggio pubblico, se si trovasse al centro di una vicenda esplosiva si saremmo sforzerebbe di chiarirla immediatamente, senza perdite di tempo. E invece, in questo caso, abbiamo una serie di verità a rate, a scadenze bimestrali. È una brutta commedia, che toglie ulteriore credibilità ai finiani».



«In questi giorni l'immagine che dà di sè la politica è davvero un disastro, è molto peggio del teatrino di sempre, del teatrino delle chiacchiere, degli insulti, delle falsità. Meglio lasciar perdere». Lo dice Silvio Berlusconi, in un audiomessaggio ai Promotori della libertà. «Fuori da questo teatrino, il nostro governo invece, il "governo del fare", ha continuato a lavorare in silenzio su cose concrete, nell'interesse di tutti gli italiani».



«Gli italiani hanno oggi un estremo bisogno di valori positivi, di valori etici e morali, hanno bisogno di ritrovare la fiducia nello Stato - afferma ancora Berlusconi - Il messaggio che il lavoro straordinario dei nostri soldati in Afghanistan lancia agli italiani racchiude tutto questo e merita di essere conosciuto e considerato, merita di ricevere il plauso di tutto il Paese».



«Stanno accadendo cose gravissime e molto preoccupanti che mettono a rischio l'intero sistema democratico. È un momento buio per la democrazia». Sono le parole del presidente della Camera Gianfranco Fini, riportate in un colloquio sul Messaggero, anticipazione del videomessaggio che sarà trasmesso sui siti di Generazione Italia, Secolo d'Italia e Libertiamo, per dire la sua verità sulla vicenda di Montecarlo, a suo dire «soltanto una manovra per screditarlo». «Quella che abbiamo davanti - prosegue - è una sfida all'ok Corral, un combattimento all'ultimo sangue, me ne rendo conto, ma non mi lascerò sconfiggere senza combattere. Anzi - promette - mi batterò con ancor più forza».



Fini assicura di non aver «nulla da temere» e di sapere che la «storia» legata alla casa di Montecarlo è «tutta una montatura, un falso bello e buono». La magistratura «lo proverà - aggiunge -, basta aspettare». L'ipotesi di rassegnare le dimissioni, se dovesse essere provato che l'intestatario della società off-shore a Santa Lucia è davvero il cognato, Giancarlo Tulliani, non esiste «perchè il fatto non sussiste». Fini non è spaventato nemmeno da un'altra ipotesi, quella del voto anticipato: «Se si dovrà votare - dice - si voterà, ma la responsabilità non sarà certo del gruppo di Futuro e Libertà, semmai di chi ha costruito e alimentato questo clima avvelenato». Altre parole del presidente della Camera sono riportate oggi anche in un retroscena pubblicato su Repubblica: «Dico la verità - ha detto Fini - e non solo non ho commesso alcun reato, ma non ho nemmeno danneggiato nessuno. Il partito non ha perso nulla, ho la coscienza pulita di fronte alla nostra comunità politica. Se avessi voluto arricchirmi o danneggiare qualcuno, vi assicuro che ne avrei avuto la possibilità».



«Posso aver commesso delle ingenuità procedurali - continua -, ci può essere stato qualche errore. Nel qual caso me ne scuso. Ma la verità dei fatti è che la casa non è di mio cognato». Poi l'allarme per il futuro e la 'lezione politicà della vicenda: «Domani resterà una gigantesca operazione di killeraggio mediatico, preparata nei dettagli e portata a compimento con l'intenzione di uccidermi politicamente colpendo la mia famiglia».



Il governo di Santa Lucia intanto conferma. E' autentica la lettera con cui il ministro della Giustizia del paradiso fiscale caraibico, Rudolph Francis, spiega al primo ministro King Stephenson che dietro le società off-shore che hanno comprato il famoso appartamento di Montecarlo ci sarebbe Giancarlo Tulliani, cognato di Gianfranco Fini: lo ha detto ieri lo stesso ministro Francis in una conferenza stampa a Santa Lucia, ribadendo quindi al Fatto Quotidiano quanto anticipato dallo stesso quotidiano. «La lettera è autentica - dice il ministro - Ho deciso di scriverla al primo ministro per informarlo su una vicenda che rischiava di danneggiare l'economia dell'isola. L'attenzione dei giornalisti italiani e - pare - la presenza dei servizi segreti stava danneggiando la reputazione della piccola isola che vive della sua riservatezza sulle vicende fiscali dei clienti. Non so come la lettera che ho scritto al primo ministro sia finita nelle mani dei giornalisti che l'hanno pubblicata» ha concluso Francis davanti ai tre inviati della stampa italiana che adesso, spera il governo, «non avranno più ragioni di restare a Santa Lucia».




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