Equitalia: nuova chance per pagare i debiti a rate

Equitalia: nuova chance per pagare i debiti a rate
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Giovedì 20 Marzo 2014, 19:19 - Ultimo aggiornamento: 22 Marzo, 13:21
Una nuova chance per chi ha perso la possibilit di pagare a rate il debito con il fisco: quanto propone l'ad di Equitalia, Benedetto Mineo. Si tratterebbe di riammettere i contribuenti che non hanno pagato due rate, perdendo il beneficio secondo la vecchia normativa. Oggi è possibile ottenere fino a 120 rate. La misura riguarderebbe debiti per 20 miliardi.



«Dal 2008 - spiega Mineo - sono state concesse 2 milioni e 300 mila rateazioni per un importo pari a circa 25 miliardi. Sotto i 50mila euro, per richiedere un piano di rateazione, basta una semplice domanda e non è più richiesta alcuna fidejussione. Più dei due terzi delle rateizzazioni in essere (77,3%) riguarda persone fisiche e il restante 22,7% società. Considerando gli importi, il 65,8% sono attive verso imprese e il 34,2% verso persone fisiche. Le modalità per pagare a rate le cartelle sono state ampliate dalle norme introdotte nella seconda metà del 2013 che prevedono la possibilità di ottenere un piano straordinario di rateizzazione fino a 120 rate (10 anni), in precedenza il limite era quello del piano ordinario a 72 rate. L'importo minimo di ogni rata è di norma pari a 100 euro. Una volta ottenuta la rateizzazione, e finché i pagamenti sono regolari, il contribuente non è più considerato inadempiente con gli enti creditori ed Equitalia non iscrive fermi o ipoteche, nè attiva qualsiasi altra procedura cautelare ed esecutiva. Inoltre, con una rateizzazione in corso è possibile richiedere il Durc (Documento unico di regolarità contributiva) e il certificato di regolarità fiscale per poter lavorare con le pubbliche amministrazioni».




«In materia di rateazioni - dice Mineo - una delle criticità che si sta riscontrando dopo l'entrata in vigore del decreto 69/2013, il cosiddetto "decreto del fare" riguarda i contribuenti che, in quanto già decaduti dalla dilazione al momento dell'entrata in vigore della relativa legge di conversione, non possono fruire dei benefici previsti (come il prolungamento fino a 120 del numero di rate concedibili e la decadenza in caso di mancato pagamento di otto rate). Vi sono, infatti, moltissimi soggetti che non avendo pagato due rate, secondo la precedente normativa sono decaduti dalla rateazione e per legge (art. 19 del DPR 602/1973) non possono ora ottenerne una in proroga secondo le più favorevoli condizioni individuate dal decreto del fare. Da una prima stima si evidenzia un potenziale bacino di oltre 20 miliardi di euro che potrebbe essere rimesso in rateazione, pertanto potrebbe rilevarsi opportuna una ulteriore riflessione sulla possibilità di consentire, anche a chi è decaduto dalla rateazione secondo le vecchie regole, di ottenere in via eccezionale un'altra possibilità di dilazionare il debito».



Mineo: dal 2010 ben 200 milioni di risparmi oltre alla spending review. Tra il 2010 e il 2013, dice Mineo, Equitalia annuncia di aver abbattuto i costi di gestione di oltre 200 milioni che vanno a sommarsi agli ulteriori risparmi previsti dalla spending review. «Questo - spiega Mineo - dice unitamente all'incremento dei volumi riscossi, ha consentito di ridurre l'incidenza dei costi per euro riscosso di circa il 60% rispetto alla passata gestione affidata alle concessionarie private».




«Dal 2000 a oggi recuperati solo 60 miliardi su 894». Degli 894 miliardi affidati alla riscossione dai diversi enti impositori, e passati in carico ad Equitalia nel 2006, restano da "lavorare" e quindi potenzialmente da riscuotere circa 60 miliardi. Mineo spiega che della cifra totale il 22,6% era errato, e quindi si è proceduto allo "sgravio", e il 3% sono carichi sospesi in attesa di verifiche . Un altro 27% è rappresentato da contribuenti falliti, deceduti e nullatenenti. Insomma poco più del 50% del carico affidato non è riscuotibile. Sul 25% dei casi Equitalia ha tentato almeno un'azione di riscossione ma senza risultati. E comunque il "decreto Fare" ha aumentato la minor riscossione del 4,4%. Insomma, degli 894 miliardi iniziali il 7,7% è stato riscosso (circa 60 miliardi) e il 7,8% è appunto "da lavorare". Equitalia (dalla sua nascita a fine 2006) garantisce una media annua di riscossione di circa 8 miliardi rispetto ai 2,9 miliardi del precedente sistema.



«Un problema il limite antiriciclaggio di mille euro». «In tema di pagamenti - dice Mineo - è opportuno evidenziare una criticità relativa al limite previsto dalla normativa antiriciclaggio per quanto riguarda i versamenti in contanti superiori a 1.000 euro. Tale limite è valido per Equitalia ma non è previsto per gli stessi pagamenti effettuati alle Poste o in banca. Ciò comporta che ogni volta che un contribuente si presenta ai nostri sportelli per richiedere informazioni ed eventualmente decida di effettuare in tale circostanza un pagamento in contanti oltre il limite previsto, viene invitato a effettuare tale versamento presso uno sportello bancario o postale con il conseguente evidente disagio».



Befera: prima di Equitalia chi non pagava restava beato.
«Prima di Equitalia, attiva dal 2006, c'erano una quarantina di società che però non facevano procedure esecutive, quindi il cittadino che non pagava stava tranquillo e beato e non succedeva assolutamente nulla - ha detto il direttore dell'Agenzia delle entrate, Attilio Befera, in un'audizione davanti alla Commissione parlamentare per il federalismo fiscale - Basti pensare che nel 2004 la società che gestiva Roma aveva fatto una sola procedura esecutiva su circa tre milioni di cittadini».
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