De Gregorio, nuovi guai per l'ex senatore Pdl: indagato a Milano per bancarotta

De Gregorio, nuovi guai per l'ex senatore Pdl: indagato a Milano per bancarotta
di Claudia Guasco
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Giovedì 2 Aprile 2015, 17:20 - Ultimo aggiornamento: 3 Aprile, 11:48
Altri guai giudiziari per l'ex senatore del Pdl Sergio De Gregorio, già al centro di una serie di procedimenti giudiziari che lo hanno visto indagato per reati che vanno dalla corruzione alla concussione, dal riciclaggio al favoreggiamento e protagonista di un caso di presunta compravendita di senatori.



De Gregorio è ora indagato per reati fallimentari nell'ambito di un'inchiesta della Procura di Milano che ha portato all'arresto di Giuliano Gavinelli e al sequestro di beni per un valore di 85 milioni di euro. Gavinelli era a capo di un'organizzazione che, dopo aver raccolto svariati milioni di euro da alcuni imprenditori, li avrebbe depositati su conti correnti cifrati di istituti elvetici per poi investirli in attività immobiliari.



Nel corso delle indagini è emerso che lo stesso Gavinelli avrebbe corrisposto del denaro anche allo stesso De Gregorio in cambio di appalti. Dal 2011, secondo i pm, l'imprenditore legnanese ha versato all'ex senatore 150 mila euro che proverrebbero dalla distrazione di denaro dalle società fallite. Fondi che sarebbero confluiti nelle casse dell'associazione internazionale "Italiani nel mondo", fondata appunto da De Gregorio.



SOCIETA' SVIZZERE

Gavinelli e il suo braccio destro, per il quale sono stati disposti i domiciliari, sono accusati di associazione per delinquere finalizzate a illeciti e attività di investimento nell'ambito dell'inchiesta condotta dai pm milanesi Stefano Civardi, Mauro Clerici e Laura Pedio e che ha portato, nel corso del tempo, al sequestro di beni per oltre 85 milioni di euro, l'ultimo dei quali, dell'ammontare di 25 milioni di euro, è avvenuto ieri.



La lista è lunga: gli uomini della finanza hanno messo i sigilli allo "Champoluc Paradise Resort" in Val d'Aosta, a un complesso immobiliare a Besana Brianza (Monza) costituito da sei appartamenti, due negozi, quattro box e sei posti auto, a una villa a San Michele di Pagana a Rapallo, all'albergo "Le Miramonti Wellness Hotel" a La Thuile - acquistato nel 2014 dopo il decreto di dissequestro da un nuovo proprietario che sottolinea la propria estraneità alla vicenda - a diversi appartamenti di prestigio a Courmayeur, a immobili commerciali e abitazioni in Lombardia, Piemonte e Valle d'Aosta, a una barca e a quote societarie.



In base alle accuse Gavinelli e i suoi complici, attraverso società svizzere, da anni avrebbero svolto illecite attività di investimento. L'imprendiore legnanese avrebbe raccolto diversi milioni di euro non dichiarati al fisco da altri professionisti e depositati su conti correnti cifrati di istituti elvetici. Quindi, con l'aiuto dei suoi collaboratori e prestanome, avrebbe investito questi capitali ritenuti illeciti in attività immobiliari in tutta Italia attraverso una serie di controllate "filtro" riferibili allo stesso imprenditore.



I magistrati hanno ricostruito la mappa delle movimentazioni di denaro di Gavinelli, che tra Italia, Svizzera e Lussemburgo si sarebbe servito di una quindicina di società tra cui l'immobiliare La Grolla, La I.R. Srl già Millenium Holding Capital spa e la società agricola San Marzano Oliveto Srl. Stando gli accertamenti il gruppo di indagati avrebbe investito le provviste finanziarie, frutto di evasione fiscale, in società in stato prefallimentare per poi svuotarle. Per raggiungere l'obiettivo avrebbero creato dei trust liquidatori fittizi ai quali trasferire l'attivo delle aziende decotte privandole del loro patrimonio e condannandole così al fallimento.