Cavaliere furioso: solo fango. Caos nomine in Forza Italia

Cavaliere furioso: solo fango. Caos nomine in Forza Italia
di Claudio Marincola
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Sabato 21 Dicembre 2013, 08:08 - Ultimo aggiornamento: 08:15
ROMA - Devo temere pi i giudici di Napoli o quelli di Bari? E se poi invece si muovono a Milano e mi arrestano?.

È un Berlusconi che sfoglia una strana margherita quello che le cronache giudiziarie riconsegnano alla politica. Bloccato. Ingessato. Vulnerabile come forse mai prima. Pressato da urgenze che non riconosce più come tali. Che volete che sia la nomina dei coordinatori regionali e la rissa che si è scatenata intorno alle poltrone per chi non riesce più a immaginarsi a piede libero e ha solo una dannata fretta di votare?



Per un partito monocratico la presenza-assenza del capo è un vuoto. Incolmabile. E poiché il Mattinale di Brunetta non basta a tracciare la linea - anzi c’è chi rimpiange quello di Bonaiuti, («che almeno lo leggevamo») - ecco che l’assenza di Berlusconi si fa ansia. Il Cav non ha tempo per il partito preso com’è dalla vertiginosa negazione di tutto, «il video, le prostitute, il ricatto...una roba, credetemi, che non esiste: solo fango».



Sempre più disorientati, i parlamentari azzurri a Montecitorio fanno crocchio. Seduti sui divani, sospirano, sussurrano. S’aggrappano ai sondaggi. Anche volendo non saprebbero come e dove incontrare gli elettori. «Vorremmo stare dentro qualcosa di riconoscibile, avere dei riferimenti sul territorio», allargano, desolati, le braccia.



TOTI RINUNCIA

La nomina dei coordinatori è ferma. Molti dei papabili sono indagati. L’ascesa di Claudio Fazzone, potente ras di Fondi, è stata bloccata all’ultimo istante. Ora per il Lazio si pensa a Francesco Giro. Giovanni Toti, direttore del Tg4, era pronto al grande passo ma poi si è tirato indietro.



RIECCO O’AMERICANO

In Campania sulla scena è tornato Nicola Cosentino. Uscito dal carcere e riabilitato ora è più forte di prima, tanto più che ad appoggiarlo c’è sempre Verdini. Deve vedersela con Domenico De Siano, ex sindaco di Lacco Ameno, legato all’ex ministro della Giustizia Nitto Palma e al presidente della Provincia di Napoli, Cesaro detto Gigino a’puppetta. A mediare tra i due sarebbe stata la Pascale, avvistata ieri l’altro a San Gregorio Armeno tra i presepi e le statuette che raffigurano Silvo accanto al cagnolino Dudù. Uno dei pochi che non gli ha ancora chiesto una poltrona.
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