Camorra, Cpl Concordia: assolti i vertici della cooperativa

La sede di Cpl Concordia a Bologna
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Venerdì 13 Ottobre 2017, 22:32 - Ultimo aggiornamento: 14 Ottobre, 09:55
Il Tribunale di Napoli Nord ha assolto i manager della Cpl Concordia, Roberto Casari, Giuseppe Cinquanta e Giulio Lancia dall'accusa di concorso esterno in associazione camorristica ipotizzata durante le indagini sulla metanizzazione in alcuni comuni del Casertano. Condannati gli imprenditori che eseguirono i lavori, ritenuti legati al boss Michele Zagaria: Antonio Piccolo e Claudio Schiavone, rispettivamente a 10 e 6 anni.
La sentenza riconosce che non ci fù un patto tra il clan dei Casalesi e la cooperativa emiliana Cpl Concordia, così come dichiarato dall'ex boss pentito Antonio Iovine. I pm Giordano e Maresca, avevano chiesto per i 5 imputati condanne tra 8 e 12 anni.
«Torno dalla mia famiglia e dai miei concittadini di Concordia, soddisfatto che la giustizia abbia emesso questa sentenza che solleva me e la cooperativa e i soci da un'accusa cosi infamante». Così, Roberto Casari, 64 anni e per 42 presidente della Cpl Concordia (cooperativa modenese con 1800 dipendenti leader nel settore della metanizzazione e delle utilities) ha commentato la sentenza di assoluzione che il Tribunale di Napoli Nord, ad Aversa (Caserta) ha emesso oggi nei suoi confronti e anche nei confronti di due suoi manager, Giulio Lancia e Pino Cinquanta.
Casari, presente oggi in aula, è stato assistito dai avvocati Luigi Sena, Luigi Chiappero e Stefania Nubile (Grande Stevens). Il Tribunale di Napoli Nord ha riconosciuto la totale estraneità dell'allora presidente di Cpl Concordia (Casari si è dimesso il 31 gennaio 2015 per l'inchiesta dopo averla guidata da quando aveva 22 anni) dalla contestata ipotesi di concorso esterno all'associazione camorristica dei Casalesi nell'ambito dei lavori per la metanizzazione dell'Agro Aversano. «Ringrazio il Tribunale - ha concluso Casari - perché ha voluto comprendere come sono andati realmente i fatti; con la sentenza di assoluzione riconosce che io e la cooperativa che ho avuto l'onore di guidare per 42 anni abbiamo sempre agito con correttezza e non abbiamo stretto alcun rapporto con la camorra».
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