Monza, riduce in fin di vita la compagna a martellate e poi si uccide gettandosi da un ponte

Monza, riduce in fin di vita la compagna a martellate e poi si uccide gettandosi da un ponte
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Mercoledì 20 Aprile 2016, 21:53
Un uomo di 44 anni ha aggredito la convivente con un martello ferendola gravemente alla testa e poi si è tolto la vita gettandosi da un ponte a Briosco (Monza). L'aggressione a quanto si apprende è avvenuta intorno alle 18 a casa della coppia: l'uomo, dopo aver lasciato la sua compagna di 39 anni in fin di vita in casa, ha guidato fino a Carate Brianza (Monza) dove si è tolto la vita. Secondo i primi accertamenti dei carabinieri di Seregno (Monza) e del Nucleo investigativo di Monza la coppia era in via di separazione. I due hanno due bambini di 8 e 2 anni che nel pomeriggio di oggi erano stati affidati ad alcuni parenti. La donna è stata trasportata in coma al San Gerardo di Monza.

L'ha aggredita alla nuca, numerose volte, fino a farle perdere i sensi. Poi, pensando di averla uccisa, è fuggito in auto e, dopo averla abbandonata vicino ad un ponte, si è gettato nel vuoto morendo sul colpo. A chiamare il 112 è stato suo padre che, dopo averlo visto scappare in macchina e aver udito le urla della sua convivente, ha chiesto aiuto. Sarebbe questa la dinamica del tentato omicidio-suicidio, verificatosi nel tardo pomeriggio di oggi a Briosco (Monza). L'uomo, C.R., 44 anni, imprenditore brianzolo e che dalle ricostruzioni dei carabinieri di Seregno (Monza) e del Nucleo Investigativo di Monza non aveva accettato la fine della sua relazione con la compagna Elena Di Rienzo, estetista di trentanove anni, avrebbe perso la testa forse al culmine dell' ennesima discussione con la sua convivente.

La coppia, che vive in una porzione di villa attigua a quella dei genitori del quarantaquattrenne, ha due bambini di due e otto anni che da qualche giorno sono in vacanza al mare proprio per scelta dei genitori (volevano evitargli di vivere un momento difficile a casa).
I familiari dell'uomo hanno riferito di essere a conoscenza della separazione in corso, ma di non aver mai avuto sentore di violenze o aggressioni pregresse da parte del quarantaquattrenne. Sconvolti i suoi genitori che, avendo visto fuggire via il figlio in auto, erano convinti che stesse tentando di evitare le conseguenze del suo gesto, salvo poi apprendere che si era tolto la vita. 
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