Sono stati fermati nel primo pomeriggio gli esecutori materiali del duplice omicidio di Francesco Seramondi e della moglie Giovanna Ferrari, i coniugi uccisi martedì mattina nella loro pizzeria da asporto "Da Frank" a Brescia. Si tratta di due stranieri arrestati nella Bergamasca: un indiano e un pakistano, legati ad un'attivita concorrente della pizzeria delle vittime.
Si tratta delle persone alle quali Francesco Seramondi aveva ceduto la prima pizzeria da asporto «Dolce e Salato», poi fallita qualche mese dopo il passaggio di quote.
Gli agenti della polizia di Stato di Brescia hanno anche recuperato in un campo l'arma del delitto: si tratta di un fucile a canne mozze come già era stato ipotizzato dagli inquirenti. I killer hanno infatti sparato ripresi dalla telecamera interna della pizzeria, prima di scappare a bordo di uno scooter di piccola cilindrata. Gli inquirenti sono arrivati agli assassini dalla targa del motorino immortalata, dopo l'omicidio, da alcune telecamere di sicurezza installate in strada. Anche lo scooter usato per il duplice omicidio è stato trovato e posto sotto sequestro.
Confermando l'arresto degli esecutori materiali dell'agguato di Brescia, il ministro degli Interni Angelino Alfano ha detto: «Il presidio dello Stato funziona, è attivo ed è efficace e rafforza il senso di sicurezza e di protezione nei cittadini. Mi congratulo - ha aggiunto Alfano - con la polizia e la Magistratura di Brescia per il silenzioso e incessante lavoro». Proprio ieri, nel corso dei funerali delle due vittime, tenutisi a Nuvolento, nel Bresciano, in una chiesa gremita di amici e conoscenti e di molti sindaci della zona, il parroco aveva detto: «La speranza è che chi si è macchiato di questo orrendo crimine possa ammettere e chiedere perdono». Oggi alle 11 in Procura a Brescia è in programma una conferenza stampa durante la quale saranno illustrati i dettagli dell'operazione.