Tutto è nato dopo la sentenza dello scorso luglio che ha portato alle condanne di Bossi a due anni e due mesi e dell'ex tesoriere a quattro anni e dieci mesi, oltre a quelle per altri cinque imputati, per la maxi truffa allo Stato sui rimborsi elettorali. Il tribunale aveva anche stabilito la confisca di quasi 49 milioni di euro dai conti della Lega, soldi di cui il partito avrebbe usufruito appunto grazie alla truffa in danno a Camera e Senato.
La procura aveva trovato quasi due milioni di euro sui conti del Carroccio e aveva chiesto più volte di poter sequestrare anche le somme che in futuro sarebbero entrate.
I giudici avevano negato tale possibilità. Adesso pende un ricorso in Cassazione sulla vicenda. Nel frattempo, però, il Riesame con provvedimento aveva consentito alla procura di intaccare il patrimonio di Bossi e Belsito.
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