Una mole di merce anomala per un’armeria, secondo le Fiamme Gialle. Preoccupante poi il fatto che fossero tutte armi in grado di sparare come hanno dimostrato le perizie dei RIS di Parma che hanno provato la detonazione degli inneschi. L’indagine è nata da un controllo ma i militari hanno esteso l’ispezione per più giorni visto che fin dai primi riscontri continuavano a emergere pistole e proiettili appoggiate alla rinfusa sul bancone o negli angoli dei muri. Quando i militari hanno ispezionato le armi in negozio senza trovarne poi corrispondenza nel registro, il titolare non ha saputo giustificarsi. Soprattutto non ha detto da dove provengono. Interrogativo che rimane insoluto così come non si capisce ancora la destinazione che avrebbero potuto prendere quelle armi. Gran parte di questo arsenale non era regolarmente preso in carico.
Proseguono le indagini della Guardia di Finanza per ricostruire tutta la filiera delle pistole attraverso le matrici. Bisognerà risalire perciò ai proprietari e spiegare perché si trovassero in quel negozio parmigiano. Inoltre il titolare dell’armeria è risultato un evasore fiscale totale, come rappresentante legale di una società sportiva che non presenta da dieci anni la dichiarazione dei redditi.