A spingerlo a gettarsi nel vuoto è stata una voce, frutto delle allucinazioni che il giovane viveva dopo aver preso sostanze che alterano le percezioni, le sensazioni, i pensieri. Così ha aperto la porta del terrazzino, è salito in piedi sulla ringhiera e si è buttato. Un volo di sette metri, attutito da un cespuglio e dall'erba in un giardinetto della periferia cittadina. Una storia che fa venire i brividi, accaduta qualche mese fa in città, ma tenuta sotto chiave dai familiari del ventinovenne che da mesi, alternandosi, trascorrono le giornate accanto al suo letto, nella struttura dove è ricoverato.
È vivo, ma non potrà più camminare e dovrà sottoporsi a lunghe e faticose sedute di fisioterapia per diventare il più autonomo possibile. Una vita distrutta da un allucinogeno, droga i cui effetti sono spesso sottovalutati e la cui ripetuta assunzione può scatenare sindromi psicotiche. Ma quello che ha portato il giovane a far uso di queste sostanze è ancor più incredibile.
Lamentava un dolore a un piede e, dopo aver cercato nell'infinito mondo del web ha trovato una sorta di scuola che prometteva la guarigione attraverso l'uso di sostanze al di fuori della medicina tradizionale...
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