Papa Francesco apre la Porta Santa a Santa Maria Maggiore

Papa Francesco apre la Porta Santa a Santa Maria Maggiore
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Venerdì 1 Gennaio 2016, 17:33 - Ultimo aggiornamento: 19:12
Papa Francesco ha aperto oggi la Porta Santa della basilica romana di Santa Maria Maggiore piena di fedeli.
 

«La Porta Santa che abbiamo aperto - ha detto Papa Francesco nell'omelia della Messa a Santa Maria Maggiore - è di fatto una Porta della Misericordia. Chiunque varca quella soglia è chiamato a immergersi nell'amore misericordioso del Padre, con piena fiducia e senza alcun timore; e può ripartire da questa Basilica con la certezza che avrà accanto a sè la compagnia di Maria».

La piazza dell'Esquilino è rimasta oggi transennata e off limits. Si riusciva ad arrivare sul sagrato della basilica solo con il biglietto per assistere all'apertura della Porta Santa. Le strade limitrofe sono state chiuse al traffico. L'ingresso è preceduto dai soliti controlli ai lati della basilica, metal detector e borse ispezionate una ad una. 

La parola «perdono», «tanto incompresa dalla mentalità mondana, indica invece il frutto proprio, originale della fede cristiana. Chi non sa perdonare non ha ancora conosciuto la pienezza dell'amore. E solo chi ama veramente è in grado di giungere fino al perdono, dimenticando l'offesa ricevuta», ha detto ancora Francesco, rilevando che Maria è la «Madre del perdono».

«Il perdono offerto sul Golgota» da Cristo sulla croce «non conosce limiti. Non può fermarlo la legge con i suoi cavilli, né la sapienza di questo mondo con le sue distinzioni», ha poi affermato il Papa. «Il perdono della Chiesa - ha sottolineato il Pontefice - deve avere la stessa estensione di quello di Gesù sulla Croce, e di Maria ai suoi piedi. Non c'è alternativa».

«La forza del perdono è il vero antidoto - ha continuato Papa Francesco - alla tristezza provocata dal rancore e dalla vendetta. Il perdono apre alla gioia e alla serenità perchè libera l'anima dai pensieri di morte, mentre il rancore e la vendetta sobillano la mente e lacerano il cuore togliendogli il riposo e la pace».


 
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