Vitalizi, lo scandalo dei cumuli: nel Lazio c'è chi ne somma addirittura tre

Vitalizi, lo scandalo dei cumuli: nel Lazio c'è chi ne somma addirittura tre
di Mauro Evangelisti e Diodato Pirone
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Lunedì 4 Agosto 2014, 12:05 - Ultimo aggiornamento: 5 Agosto, 00:30

​L’offensiva contro i vitalizi, anche contro quelli del passato, partita. Ormai è chiaro che si tratta di una situazione eticamente ed economicamente insostenibile in tutte le Regioni perché i soldi disponibili per le attività dei Consigli stanno diminuendo ma contemporaneamente le spese per i vitalizi aumentano. Di qui l’ondata di tagli: il Trentino ha varato il divieto di cumulo fra vitalizi, la Lombardia e il Friuli puntano a tassarlo con un contributo di solidarietà, altre Regioni vogliono alzare l’età d’accesso al privilegio.

Nel Lazio c’è più timidezza. Nella Regione del maxi debito della Sanità e dell’addizionale Irpef tra le più alte d’Italia, c’è una spesa che continua a crescere, quella dei vitalizi dei consiglieri, che vale il 25 per cento del bilancio del Consiglio regionale (oltre 20 milioni di euro all’anno). Ma nel fantastico mondo dei 266 ex consiglieri ed ex assessori del Lazio baciati dal vitalizio che, come i diamanti, è per sempre a partire da soli 50 anni, c’è anche chi riesce a raddoppiare il privilegio. Come? Abbinando il vitalizio regionale a quello da parlamentare. Non basta? Se le regole non cambieranno, tra chi è appena entrato in Parlamento europeo vi sono alcuni ex consiglieri del Lazio ed ex senatori o deputati che tra cinque anni potranno puntare al triplete: vitalizio dal Parlamento europeo, vitalizio dal consiglio regionale, vitalizio dal Parlamento italiano. Un triplo assegno mensile in grado di svettare oltre la quota dei 10 mila euro netti al mese.

IL PIENO

Sì, perché se è vero che per i consiglieri del Lazio in carica il vitalizio è stato abolito, per quelli del passato nulla è cambiato, con un ulteriore paradosso: 5 anni alla Pisana valgono un vitalizio ”privilegiato” calcolato in maniera assai più favorevole di quello assicurato da 5 anni in Parlamento o a Strasburgo. Non finisce qui: vi sono almeno 40 ex consiglieri ”under 50” pronti a festeggiare il cinquantesimo compleanno con qualche rimpianto in meno per il tempo che passa, perché andranno in banca a incassare il bonifico che gli arriverà dal Consiglio regionale tranquillamente cumulabile con altri vitalizi. Se nel resto d’Italia si cambia, anche alla Regione Lazio circolano alcune proposte per vietare il cumulo dei vitalizi: tra i primi a muoversi i 5Stelle, nella maggioranza la consigliere Teresa Petrangolini va in questa direzione, un’analoga proposta è arrivata da La Destra (che tra due settimane però festeggerà il cinquantesimo compleanno dell’ex consigliere regionale Roberto Buonasorte che comincerà a ricevere il vitalizio). Ma intanto il club del ”doppio vitalizio” si allarga ai politici che hanno appena lasciato il parlamento europeo. Prendete Potito Salatto, ad esempio, assessore regionale negli anni ’90 della Dc, per poi essere eletto nel parlamento europeo nel 2009, per il Pdl, passare a Futuro e Libertà e oggi, finita l’esperienza a Strasburgo, godersi i vitalizi a Paxos, in Grecia (anche se è ancora vicepresidente nazionale del Partito popolare di Mario Mauro). Il suo personale triplete mensile è così formato: 5.200 euro il vitalizio della Regione, 1.200 euro il vitalizio dal Parlamento europeo, 800 euro per la pensione maturata dopo 25 anni di lavoro all’Enasarco. «Tutto in regola - racconta Salatto - ho sempre fatto il mio dovere, con onestà». Nessuno lo mette in dubbio, però che ne pensa dell’ipotesi di proibire anche in forma retroattiva il cumulo? «E’ anticostituzionale, i diritti acquisiti non si toccano». Altra ipotesi: un contributo di solidarietà. «Ok, ma dipende dalla percentuale: c’è chi ci vive con il vitalizio». Altro caso: Luciano Ciocchetti, già consigliere regionale e parlamentare centrista, oggi è in Forza Italia. Lui aggiunge il vitalizio della Camera (3.000 euro scarsi), ai quasi 2.350 euro maturati alla Pisana. Vogliono vietare il cumulo, sa. «Vedremo cosa dirà la Consulta. Non abbiamo rubato nulla. E la legge non l’ho fatta io. Poi, a dirla tutta, spero di tornare in Parlamento presto, così non riceverò più il vitalizio...». Altri sono più malleabili, come Augusto Battaglia, Pd, parlamentare e assessore regionale (3.000 euro mensili di vitalizio per appena 5 anni alla Pisana, 3.800 per 10 in Parlamento): «Per i politici valgano le regole di tutti i lavoratori. Se chi ha fatto più lavori può unificare i contribuiti, lo si preveda anche per i politici con un vitalizio unico».

RECORD

Tra i recordman c’è Domenico Gramazio, Pdl, già parlamentare e consigliere regionale, che grazie al cumulo supera i 10 mila euro mensili. Non se la cava male Angiolo Marroni, storico esponente della sinistra, che supera gli 8 mila euro mensili, abbinando il vitalizio da ex consigliere regionale, alla reversibilità di quelli - si noti il plurale - della moglie (scomparsa nel 2011, fu parlamentare e consigliere regionale). Marroni, 83 anni, è Garante dei detenuti, e per questo incarico percepisce 3 mila euro al mese. «Tutto nel rispetto della legge. E comunque i vitalizi non nascono dal nulla, ma dalle trattenute sui compensi dei consiglieri».

E se Paolo Cento, 52 anni, scherza sul fatto che ha mancato la doppietta di un soffio (prende il vitalizio da ex consigliere regionale, non quello da parlamentare perché la Camera ha alzato l’età minima a 60 anni nel 2012), Donato Robilotta, già assessore regionale di Forza Italia, è infuriato per la crociata contro i vitalizi: «Prendo il vitalizio previsto dalla legge ma non ci sto più ad essere trattato per questo come un malfattore, messo all'indice da esponenti regionali che vogliono solo farsi pubblicità, per coprire i loro attuali privilegi. Con l'intera cifra del vitalizio pago la rata del mutuo. Porterò in tribunale chiunque fornisca e utilizzi miei dati sensibili». Robilotta riceve 3.000 euro di vitalizio mensile.

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