A progettarli, la “Scientific Production Association of Special Materials” di San Pietroburgo, formatasi e specializzatasi, a partire dai tempi dell’Urss, nella creazione di componenti armaturizzati. E, in effetti, le “giacchette” che cercheranno di salvare la vita agli eredi di Diesel sono delle vere e proprie corazze, munite come sono, grazie all’apporto di materiali speciali, di doppia blindatura: al collo e al petto. E, qualora ce ne fosse bisogno, ecco pronte altre protezioni per testa e zampe.
Per indossare il giubbino, chiamato “Nord body armour”, “serve solo un minuto”, ha spiegato alla stampa, in sede di presentazione, il suo ideatore Vladimir Khitrykh, che nella sua illustrazione si è servito anche di un video dimostrativo. “Ci abbiamo lavorato per sei mesi”.
Il legame tra la Russia e Diesel (e la Francia) non finisce però qui. Con massima stima per il lavoro svolto dal cane-eroe e manifestando solidarietà a tutto il popolo transalpino, infatti, il governo guidato da Dmitrij Medvedev ha pensato ad un altro “omaggio”: un cucciolo, di nome Dobrynia, inviato a Parigi per contribuire “alla lotta contro il terrorismo” in sostituzione del generoso e indimenticabile pastore belga caduto per la libertà.