Scurati, vertici Rai convocati l'8 maggio in commissione di Vigilanza. Le candidature al Cda presentate in Parlamento

L’ad Roberto Sergio vorrebbe le dimissioni di Paolo Corsini, mentre il dg Giampaolo Rossi intende aspettare l’esito dell’istruttoria interna avviata dall’azienda

Scurati, vertici Rai convocati l'8 maggio in commissione di Vigilanza. Le candidature al Cda presentate in Parlamento
di Mario Ajello
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Martedì 23 Aprile 2024, 16:11

I protagonisti del caso Scurati verranno sentiti in commissione di Vigilanza Rai, in una delle prossime sedute. Già nella riunione dell’organismo parlamentare dell’8 maggio si parlerà della vicenda. Il Pd intende tenerla calda il più possibile e sfruttare la censura a Scurati in campagna elettorale per le Europee. Mentre ai piani alti di Viale Mazzini c’è un braccio di ferro: l’ad Roberto Sergio vorrebbe le dimissioni di Paolo Corsini, direttore degli Approfondimenti, e quindi anche sovrintendente alla trasmissione di Serena Bortone dove avrebbe dovuto partecipare lo scrittore Scurati, mentre il dg Giampaolo Rossi intende aspettare l’esito dell’istruttoria interna avviata dall’azienda. 

I vertici parleranno comunque dell’affaire in commissione l’8 maggio, appuntamento programmato da tempo ma che diventerà cruciale.

Sia Sergio sia Rossi hanno tra le mani le relazioni riepilogative di Bortone, conduttrice di Che sarà e dei direttori Rai, a partire da Corsini e dal suo vice Giovanni Alibrandi.

Le polemiche proseguono: l’Usigrai ha chiesto, con la Fnsi, che la Vigilanza chiarisca «se e quale ruolo abbia avuto la premier Giorgia Meloni, nell’indirizzare le scelte dei vertici Rai», in particolare di Corsini e del direttore generale. Il riferimento è alle indiscrezioni su una presunta telefonata della premier ai dirigenti. Sul punto ieri ha rotto il silenzio Rossi che ha sottolineato «che il direttore generale non ha alcuna competenza sugli aspetti editoriali». Nello stesso tempo ha ricordato «che la narrazione di una Rai che censura è del tutto priva di fondamento».

Quanto al caso Scurati, ha aggiunto: «È in atto un’istruttoria per verificare se ci siano stati errori relativi alla mancata partecipazione dello scrittore Scurati alla trasmissione Che sarà, partecipazione che — ha precisato — era prevista nel comunicato stampa ufficiale uscito la sera prima della puntata». Infine «il senso di responsabilità richiederebbe di attendere il termine dell’istruttoria prima di lasciarsi andare a commenti o conclusioni che rischiano di risultare meri polveroni mediatici, come altre volte in passato». 

Le candidature al Cda presentate in Parlamento

Intanto sono state rese pubbliche le candidature al Cda della Rai presentate in Parlamento: oltre agli uscenti Simona Agnes e Alessandro di Majo (per Forza Italia e per M5S), spiccano i nomi di Giovanni Minoli, Antonio Di Bella e dei manager Rai Antonio Marano, Giovanni Anversa, Roberto Natale e Massimo Liofredi. Ma soprattutto ci sono i nomi d’area FdI, che non sono quelli previsti: da Annalisa Terranova a Lorenza Lei. Ci sono invece Federica Frangi del Tg2, molto vicina a Giorgia; la costituzionalista Ida Nicotra; Valeria Falcone (già portavoce di Meloni); l’avvocata Stella Mele, già in quota FdI nel Cda del Poligrafico dello Stato; e la docente Simonetta Bartolini. Nella nuova Rai post Europee, Meloni potrà contare in Cda su una di queste donne (la Frangi la più probabile?) oltre che del prossimo ad che sarà Rossi.

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