Sciopero, la linea dura del governo: «Pronti alla precettazione»

L’affondo di Salvini: se non rispettano le regole sarò io a imporre limiti orari

Sciopero, la linea dura del governo: «Pronti alla precettazione»
di Francesco Bisozzi e Francesco Malfetano
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Martedì 14 Novembre 2023, 00:53

«Pronti a precettare». L’indicazione arriva a sera dal ministero dei Trasporti dopo che, nel pomeriggio, l’apertura di credito dei sindacati rispetto alla modifica dello sciopero dei voli aveva fatto sperare anche il ministro Matteo Salvini per un rientro della crisi. La goccia che ha fatto traboccare il vaso leghista è la decisione di Uil e Cgil di non accogliere per intero le rimostranze della Commissione di garanzia e confermare lo sciopero di venerdì. «La precettazione era evitabile solo se ci avessero aiutato ad evitarla» scandisce del resto uno dei fedelissimi del leader del Carroccio, anticipando le dichiarazioni di Salvini al Tg1: «Se non rispettano le regole sarò io a imporre limitazioni orarie». E quindi ecco che da Porta Pia è partita un missiva indirizzata ai sindacati che rappresenta il primo passo per arrivare al provvedimento amministrativo straordinario con cui il Mit può sospendere, rinviare o ridurre l’orario dello sciopero. 


I PRECEDENTI
«Domani (oggi ndr) i sindacati hanno tempo per tornare su una posizione di buon senso, ma se dicono che se ne fregano delle leggi e della commissione di garanzia, la legge mi dà il potere di intervenire e ridurre l’orario» ha scandito il vicepremier. Le condizioni per l’ordinanza sono che debba essere emessa almeno 48 ore prima dell’inizio dello sciopero e non prima di aver tentato una conciliazione tra le parti. E questa è appunto la funzione della lettera e dell’ultimatum salviniano che, sottolineano fonti governative, non è affatto un unicum. 


Andando indietro nel tempo, Bersani precettò i ferrovieri nel maggio 2000, il ministro Lunardi fece lo stesso nel 2005 con gli scioperi del personale dell’Alitalia. Nel dicembre del 2007, invece, fu Bianchi a precettare lo sciopero degli autotrasportatori, mentre nel 2008 Matteoli precettò quello dei ferrovieri. Impossibile quantificare esattamente il “costo” di uno sciopero di otto ore prima di conoscere il numero esatto dei partecipanti, ma è chiaro che anche stavolta ci sarebbe un impatto sul Sistema-Paese. Solo il settore trasporto e logistica con la sua filiera conta 1.600.000 addetti e 180 miliardi di euro di fatturato, con un valore pari al 10% del Pil, circa 2,5 miliardi al giorno. 


Con lo sciopero del 17 novembre di Cgil e Uil, che insieme vantano circa 4 milioni di iscritti attivi, si fermeranno per un giorno intero anche scuola, ricerca, università e uffici pubblici. Ci saranno quindi disagi per milioni di italiani. Per quanto riguarda autobus, tram e metropolitana, lo stop sarà di otto ore con fasce di garanzia diverse in base alle città. Per esempio a Roma, l’Atac ha già fatto sapere che il servizio risulterà interrotto dalle 8.30 alle 17 e dalle 20 fino a fine servizio. Nel territorio di Roma Capitale lo stop riguarda l’intera rete Atac e l’intera rete RomaTpl e impatterà anche sui collegamenti eseguiti da altri operatori in regime di subaffidamento sulla rete Atac. Nelle stazioni della rete metroferroviaria che resteranno eventualmente aperte nel corso delle ore di sciopero non sarà garantito il servizio di scale mobili, ascensori e montascale. Le biglietterie potrebbero restare chiuse mentre i parcheggi di interscambio rimarranno aperti. Infine, i bike box delle stazioni chiuse non saranno disponibili. 
La mobilitazione coinvolgerà anche il personale Trenitalia, su tutto il territorio nazionale, dalla mezzanotte alle 21 di venerdì 17 novembre.

I treni circoleranno normalmente solo nelle fasce di garanzia tra le 6 e le 9 e tra le 18 e le 21. Trenord rispetterà gli stessi orari. Italo si fermerà per 8 ore (dalle 9 alle 17). Infine, il personale di Ferrovie del Sud Est incrocerà le braccia dalle 8 e dalle 12.30 e dalle 15.29 fino a fine giornata. 


IL COMPARTO AEREO
Avrebbero dovuto partecipare allo sciopero del 17 novembre anche i dipendenti del comparto aereo e del settore autostradale e i vigili del fuoco. La Commissione di garanzia sciopero ha chiesto però l’esclusione di questi settori. Cgil e Uil alla fine hanno deciso di tenere fuori il comparto aereo e limitare l’agitazione dei vigili del fuoco alla fascia oraria 9-13. Sul calendario degli scioperi ci sono però anche altre date cerchiate in rosso. Il prossimo 24 novembre si fermeranno per esempio tutti i lavoratori e le lavoratrici delle regioni del Nord. Il 27 novembre toccherà alla Sardegna e il primo dicembre resteranno a casa i lavoratori e le lavoratrici del Sud. Prevista per il 5 dicembre la mobilitazione del personale medico.
 

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