Salvini, Marine Le Pen a Pontida. Doppia sfida del leader leghista: all’Europa e agli alleati

Il leader del Carroccio riscopre il piglio sovranista: no a maggioranze con i socialisti

Salvini, Marine Le Pen a Pontida. Doppia sfida del leader leghista: all’Europa e agli alleati
di Mario Ajello
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Lunedì 11 Settembre 2023, 00:12 - Ultimo aggiornamento: 09:20

Rompicapo europeo, in vista delle elezioni del 9 giugno per le quali si è già abbondantemente aperta la campagna elettorale. Il rompicapo riguarda il centrodestra italiano - tre partiti, ognuno dei quali appartenente a una diversa euro-famiglia politica - alle prese, in queste ore, con due accelerazioni che stanno creando rumore. Il Ppe, con una netta presa di posizione del leader Manfred Weber, alleato fraterno di Forza Italia e a cui gli azzurri tengono moltissimo, fa una scelta di campo impossibile da digerire per Salvini: non ci sono i numeri per un governo Ue di destra e dopo le elezioni ancora l’euro-alleanza Ursula che sta reggendo Bruxelles.
«Bisogna tenere presente - dice Weber, anche alla luce del flop di Vox in Spagna e delle imminenti elezioni in Polonia, e Vox è fratello di FdI mentre in Polonia i conservatori vicini a Meloni e i popolari si stanno combattendo con grande durezza - che i leader di Germania e Spagna sono socialisti, il presidente francese Macron è liberale e il Ppe è il primo partito in Europa. Credo sia ovvio che i tre partiti debbano sedersi insieme e trovare un’intesa sul futuro della Ue. La costruzione di compromessi è sempre stata il fondamento e continuerà a basarsi sulle maggioranze decise dai cittadini». Dopo von der Leyen ancora lei, con buona pace di Salvini e anche di Meloni, a meno che scaricando i confratelli di destra del gruppo Conservatori e riformisti non s’inserisca rocambolescamente nella solita alleanza socialista-cattolica-liberale nel caso che questa non risultasse autosufficiente? 

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Il Carroccio è infuriato con il Ppe per la chiusura a destra. Mentre l’annuncio di Salvini su Marine Le Pen super-ospite alla festa di Pontida è un’altra pietra gettata sul campo.

FdI, con Guido Crosetto, minimizza: «Salvini è libero di invitare chi vuole e Le Pen è libera di andare dove le pare». I forzisti fanno buon viso e cattivo gioco, ma di certo l’estremizzazione salviniana - che in vista delle Europee torna super-sovranista, duro contro l’Europa Matrigna e intento a rivolgersi a quell’elettorato estremo che può sentirsi tradito dalla politica di Meloni più moderata e compatibile con le logiche Ue - è un elemento che da qui al voto di giugno non lascerà troppo tranquillo il centrodestra (senza che questo ne mini comunque l’unità nell’azione di governo e la stabilità politica). E’ ovvio che, in un voto con il sistema proporzionale, ognuno pensi a rafforzare il proprio partito e il gruppo europeo di appartenenza. 

E Salvini in questo fa perfettamente Salvini: «Qui – dice Salvini intervistato dal Giornale - dobbiamo decidere se lasciare l’Europa alla sinistra che ti impone l’auto elettrica e la casa green e ti prescrive come e che cosa mangiare a tavola ma non muove un solo dito per difendere i nostri confini. Vogliamo lasciare l’Europa ai socialisti e a Macron? La destra europea è divisa in tre grandi famiglie, ma anche il centrodestra italiano mette insieme tre o quattro formazioni. Abbiamo le nostre differenze, ma ci rispettiamo e combattiamo per raggiungere alcuni grandi obiettivi comuni. Con la Le Pen mi sento spesso, abbiamo una visione comune su molti punti, io credo che possa darci un valore aggiunto». 

COME NEL 2019

Nessun dramma, si può andare benissimo in ordine sparso verso quel voto che comunque sarà cruciale per il futuro dell’Europa. Salvini ha già avuto Le Pen sul palco per le Europee - il 18 maggio 2019 in piazza Duomo a Milano, e poi il Carroccio avrebbe raccolto in quella consultazione il suo maggior successo: 34,3 per cento - e allora come oggi a lui piacerebbe l’unione di tutti i partiti che non guardano a sinistra, popolari, conservatori e identitari, per rompere l’asse popolari-socialisti che tradizionalmente governa a Bruxelles.
In ogni caso, Le Pen è euforica. «Cari amici italiani - così in un video risponde all’invito di Salvini - è con enorme piacere che sarò al vostro fianco a Pontida invitata dal mio grande amico Matteo. Evocheremo il futuro e la gioia di combattere insieme per la libertà e per la democrazia dei nostri popoli». e delle nostre nazioni». E Salvini sui social rilancia: «Domenica prossima non sarà una Pontida come le altre. Insieme a Marine renderemo questa giornata un momento di unione tra popoli per un’Europa finalmente libera». Altro che Ursula, altro che Ppe, altro che ripensamenti salviniani rispetto alle posizioni di partenza rispetto all’Europa. Ognuno tesse il suo filo, e il ministro delle Infrastrutture - per tenere la Lega sopra il 10 per cento nel voto di giugno - gioca il gioco che meglio gli riesce.

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