Tajani: «Le Pen a Pontida? Salvini è libero di invitarla, ma noi di FI siamo diversi»

Il segretario di Forza Italia chiude la festa dei giovani: non rinunciamo al nostro simbolo

Tajani: «Le Pen a Pontida? Salvini è libero di invitarla, ma noi di FI siamo diversi»
di Emilio Pucci
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Lunedì 11 Settembre 2023, 00:10

«Salvini è libero di invitare chi vuole, Le Pen non può essere mai un nostro alleato. Nessuno farà mai un accordo di governo con lei e con Afd». Paletti chiari e amicizia lunga, Antonio Tajani, concludendo la tre giorni della kermesse del partito a Gaeta, sbarra la strada a qualsiasi intesa con la leader del Rassemblement National francese. Il messaggio del leader della Lega - in Europa tutti uniti contro la sinistra - non passa dalle parti dei forzisti. «I nostri valori sono alternativi a quelli di Afd e della Le Pen. Cosa diversa è la Lega di Salvini, che è un nostro alleato e secondo me ha valori diversi dalla Le Pen e da Afd», dice il vicepremier e ministro degli Esteri. 

Negli ultimi vertici di maggioranza e di governo la premier Meloni è stata chiara, nessuno scontro in vista delle Europee, «possono crescere tutte le forze politiche della coalizione». Ma è chiaro che le posizioni del partito di via Bellerio e di Forza Italia sui compagni di viaggio in vista dell’appuntamento della prossima primavera non possono coincidere. E la sfida sarà soprattutto al centro. «Siamo pronti ad aprire le liste di Forza Italia a persone che vogliono costruire con noi la dimora del centro, che non è “Il Centro” di Matteo Renzi», la via indicata da Tajani, che strizza l’occhio ai delusi dem e del M5s. «Caterina Chinnici (arrivata in FI dal Pd, ndr) è l’emblema di quell’anima moderata cattolica che non si riconosce in quella linea politica. Noi guardiamo a quell’elettorato» per costruire «la dimora di chi vuole creare, per dirla con Battiato, “un centro di gravità permanente”» che non «è il Centro e basta come uno slogan». E ancora l’idea di creare «una pietra angolare del sistema politico italiano com’è stata la Dc con il pentapartito, che era quello che pensava Berlusconi».

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IL CENTRO

Il partito azzurro, insomma, vuole che si «rafforzi l’anima popolare» e rivendica fortemente l’appartenenza al partito popolare europeo, il riferimento sarà nel simbolo, così come quello di Berlusconi, nessuno – è l’alt di FI – pensi di aprire le porte all’estrema destra, «non lo permetteremo». L’obiettivo degli azzurri è rialzarsi dopo la botta della scomparsa di Berlusconi, la convinzione è che il partito «camminerà con le proprie gambe». Si riparte comunque dal Cavaliere, «noi siamo il berlusconismo. Noi siamo il centro del centrodestra e non il centro ovunque: senza di noi il centrodestra non c’è. Noi siamo europeisti, ma europeisti in piedi, perché siamo soprattutto italiani», afferma Maurizio Gasparri che, insieme alla guida del movimento giovanile forzista, Benigni, ha organizzato la manifestazione di Gaeta che verrà replicata con una tre giorni a Paestum, sempre all’insegna del ricordo dell’ex presidente del Consiglio deceduto il 12 giugno 2023. La kermesse - presente anche il regista Pupi Avati accolto da una standing ovation dalla platea - ha visto la presenza di circa mille giovani, oltre a quella dei ministri e della classe dirigente di FI. «Non c’erano truppe cammellate», sottolinea ancora Gasparri, «il futuro di Forza Italia sono questi ragazzi». «Vogliamo essere il futuro dell’Italia. Berlusconi ha costruito FI perché andasse avanti, perché fosse portatrice dei suoi valori nel futuro e noi siamo ripartiti dai valori», aggiunge Tajani.

IL PROGETTO

Il piano, quindi, è creare liste aperte a componenti e candidati esterni, nel solco appunto del popolarismo europeo. «Le sfide elettorali del 2024 – rimarca il vicepremier - sono le sfide chiave della nostra storia. Abbiamo bisogno di più gente. Dobbiamo vincere, lo sforzo sarà quello di fare liste forti e competitive. Andremo avanti negli anni ottenendo risultati sempre migliori». Una vera e propria chiamata alle armi, «questa è la ripartenza, da domani si ricomincia comune per comune e casa per casa». Del resto, FI si gioca molto il prossimo anno. «Le prossime elezioni segneranno una svolta importante perché – questo il convincimento - dimostreranno che FI dura nel tempo ed è in grado di aggregare persone che possono venire anche da altre forze politiche». Il partito di Berlusconi continuerà dunque ad essere «quella forza che garantisce stabilità».

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