Agricoltori, dopo l'accordo sull'Irpef continuano le manifestazioni. Confermato il presidio per giovedì a Circo Massimo

Nonostante ieri sia stato raggiunto un accordo tra il governo e gli agricoltori sull'Irpef, molti dei manifestanti hanno deciso che la manifestazione in programma per giovedì 15 febbraio si farà. La ragione è che molte delle loro richieste non sono state prese in considerazione. A guidare il presidio sarà Danilo Calvani con i suoi

Agricoltori, dopo l'accordo su Irfpef continuano le manifestazioni
di Monica De Chiari
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Mercoledì 14 Febbraio 2024, 13:34

Nonostante molti trattori girino ancora per i vari presidi di Roma, un compromesso in loro favore è stato raggiunto. Dopo una lunga maratona di riunioni tra le forze politiche di maggioranza e incontri con gli agricoltori, il governo ieri sera ha trovato l’accordo sul tetto all’Irpef per i contadini in protesta da settimane.

L'accordo sull'Irpef

Si parla di una «franchigia per esentare dal pagamento i redditi agrari e dominicali fino a 10.000 euro, e la riduzione del 50% dell’importo da pagare per i redditi tra i 10.000 e i 15.000 euro», destinata solo agli imprenditori agricoli professionali e ai i coltivatori diretti in forma individuale o in società semplice. La premier Giorgia Meloni si è detta soddisfatta: «Se qualcuno ha pensato di salvare l’ambiente contro gli agricoltori, semplicemente non sa di cosa parla.

In tutto questo hanno impattato una serie di follie di quella che chiamavano transizione ecologica ma in realtà era una transizione ideologica», ha affermato. E dunque, «per modificare questo le prossime Europee fanno la differenza, ed è quello che contiamo di fare».

Gli incontri

Sempre ieri si è svolto un incontro al ministero dell’Agricoltura con alcuni rappresentati del movimento "Riscatto agricolo", a cui  il sottosegretario Patrizio La Pietra ha annunciato la creazione anche di un «tavolo di coordinamento per il lavoro in agricoltura, nel quale ministeri, sindacati e organizzazioni potranno confrontarsi su costi del lavoro, reperimento della manodopera, gestione dei flussi, formazione e semplificazione». Un passo avanti per il rappresentante di Riscatto Agricolo, Andrea Papa, che ha parlato di «incontro positivo», annunciando che nelle prossime ore i trattori lasceranno la Capitale.

La manifestazione di Circo Massimo

Tutto risolto, e invece ancora no. Questo perché non tutti gli agricoltori coinvolti nelle proteste si dicono soddisfatti dell'accordo trovato. Non lo sono di certo quelli di «Cra Agricoltori traditi» l'ala più dura della rivolta guidata da Danilo Calvani, che ieri sera ha confermato che la manifestazione fissata per giovedì si svolgerà. Le ragioni sono molte. Il governo ha reinserito il taglio dell’Irpef agricolo accogliendo però una piattaforma in dodici punti messa sul tavolo solo da una delle due organizzazioni, appunto “Riscatto agricolo”. La seconda sigla guidata da Calvani ha così incassato lo sconto Irpef, che rappresentava certamente una delle richieste prioritarie, ma non l'unica. Da qui la continua agitazione e poi il "permesso" di occupare il Circo Massimo nella giornata di giovedì 15 febbraio. Danilo Calvani parla di ventimila persone e qualche decina di trattori. “Nessuna bandiera né vessillo di partito” hanno detto temendo strumentalizzazioni. A chi chiedeva quale fosse il motivo della decisione di continuare a manifestare anche dopo l'accordo sull'Irpef, Calvani ha detto di aver provato a tenere unito il fronte ma i più “giovani” di “Riscatto agricolo” hanno nei fatti chiuso ieri la loro battaglia raggiungendo obiettivi interessanti: oltre all’Irpef, il punto numero 1 di quei dodici sui quali si è impegnato personalmente il ministro Lollobrigida, ovvero la riconoscibilità della sigla come soggetto deputato ad interloquire con il ministro anche nel futuro. 


Una sorta di messa in mora delle organizzazioni sindacali, specie Coldiretti, che in questi anni. a detta dei manifestanti, hanno monopolizzato la rappresentanza senza però rappresentarla visto che un gruppo così numeroso ha ritenuto di dover manifestare per dodici giorni accusando il governo, e dunque anche chi li doveva rappresentare, di non averlo fatto. 
Ettore Prandini, presidente di Coldiretti, oggi a Bruxelles incontrerà la presidente del Parlamento europeo Metsola e il commissario all’Agricoltura. «È in Europa che dobbiamo far sentire ancora di più la nostra voce», dice a Repubblica. «Al di là dei titoli, molte delle richieste dei trattori sono confuse: noi preferiamo tramutare le proteste in proposte», risponde Prandini e annuncia che Coldiretti sarà in piazza a Bruxelles il 26 febbraio in occasione del Consiglio dei ministri dell’Agricoltura Ue.
Nel frattempo la Lega ha incassato l'Irpef, ma continua ad alzare l'asticella e al termine del vertice convocato ieri, Matteo Salvini ha chiesto di approvare la sua proposta sul controllo dei prezzi e sui costi di produzione, confermando la «netta contrarietà» ai negoziati dell’Europa con i Paesi del Mercosur. Negoziati che il leader di Fi e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, difende in nome del «libero scambio»: Tajani si è detto aperto a miglioramenti ulteriori, ma solo «con proposte che non siano demagogiche e che possano permettere di risolvere i problemi». 

Le opposizioni 


Le opposizioni nel frattempo continuano ad attaccare, con il Pd che ha denunciato le lotte intestine nella maggioranza, parlando di «governo diviso» ed evidenziando «i distinguo della Lega». «I ministri vanno in ordine sparso», hanno proseguito i capigruppo in commissione Agricoltura Simona Bonafè e Ubaldo Pagano. «Stiamo assistendo a uno spettacolo indecoroso». «Il governo ha creato il problema con gli agricoltori aumentando loro le tasse», ha invece commentato il leader di Alleanza Verdi-Si, Angelo Bonelli, «e oggi, per distogliere l'attenzione dalle proprie responsabilità, attacca la transizione verde mentre la crisi climatica produce danni ingenti e nel 2022, la siccità ha causato 6 miliardi di euro di danni all'agricoltura».

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