Sfuma l'obiettivo di arrivare a una risoluzione unitaria - tra maggioranza e opposizione - a sostegno di Israele e contro i finanziamenti ad Hamas. La Camera ha approvato le risoluzioni della maggioranza, del Terzo Polo, di +Europa (nelle parti per cui il governo ha espresso parere favorevole) e quella unitaria del Pd, M5s e Avs, nella parte recepita dall'esecutivo.
La risoluzione di maggioranza impegna il governo ad «evitare che arrivino fondi ad Hamas - attraverso canali istituzionali, organizzazioni internazionali o privati - che siano utilizzati per finanziare attacchi terroristici e incitare all'odio verso Israele».
Le opposizioni
Il testo del Terzo Polo impegna il governo ad attivarsi affinchè l'Italia partecipi a ogni iniziativa per «evitare l'escalation militare, garantire il diritto di Israele ad esistere e a difendersi», a «fornire supporto e aiuti alle popolazioni colpite evitando ogni forma di finanziamento» che possa supportare l'attività delle organizzazioni terroristiche e a «seguire con attenzione la situazione dei cittadini italiani presenti e a garantire un positivo esito delle procedure di rientro».
La risoluzione di Pd-M5S-Avs impegna l'esecutivo ad attivarsi «immediatamente affinché l'Italia partecipi e sostenga ogni iniziativa sia in seno all'Ue che, insieme ai nostri alleati e alle organizzazioni internazionali, che consenta di giungere alla liberazione di tutti gli ostaggi, di evitare l'escalation militare, di proteggere le popolazioni civili e garantire ad Israele il diritto a esistere e a difendersi» e a mettere in campo «ogni sforzo per ricostruire un processo di pace» sulla base dello spirito degli Accordi di Oslo, per l'obiettivo dei "due popoli e due Stati". Assente invece il riferimento all'insediamento dei coloni in Cisgiordania.
Quella di +Europa chiede all'esecutivo di «cooperare per il disarmo e la disarticolazione dell'organizzazione terroristica di Hamas» e a «ricostruire un processo di pace che riaffermi il diritto d'Israele e Palestina a coesistere sulla base dello spirito e della lettera degli accordi di Oslo per l'obiettivo "due popoli due Stati".