Israele, due italiani scomparsi nel kibbutz della strage: sono marito e moglie. «Forse li hanno rapiti»

Nel piccolo centro dove abitavano sono stati trovati oltre cento cadaveri

Gaza, anche due italiani tra i dispersi. Tajani: «Mi auguro non siano stati rapiti». Ricerche in corso
di Francesco Bechis e Pietro Piovani
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Lunedì 9 Ottobre 2023, 20:03 - Ultimo aggiornamento: 10 Ottobre, 08:57

Tanti dispersi che potrebbero essere stati rapiti da Hamas, un numero impossibile da precisare, fra i 100 e i 200 si calcola. E tra questi potrebbero esserci due italiani. La notizia è arrivata ieri pomeriggio alla Farnesina, ed è stata resa nota dal ministro degli Esteri Antonio Tajani: «Si tratta di due cittadini italiani, con doppia cittadinanza» ha detto Tajani al Tg1. «Ci auguriamo che non siano stati presi prigionieri e che non siano stati portati nella Striscia di Gaza».

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BE’ERI
Per ora i due italo-israeliani restano comunque nel (lunghissimo) elenco dei dispersi.

Sono un uomo e una donna, marito e moglie, che si trovavano nel kibbutz di Be’eri, uno dei kibbutz più ricchi ma anche più esposti alle incursioni di Hamas, trovandosi ad appena quattro chilometri di distanza dal confine di Gaza. Be’eri, dove risiedono circa mille israeliani, è stato uno dei bersagli principali del blitz palestinese di sabato. L’assalto dei miliziani ha provocato circa cento morti: così ha reso noto l’organizzazione rabbinica Zaka dopo che nel kibbutz sono stati trovati i corpi senza vita dei civili assassinati, ma le autorità non nascondono che il conto delle vittime potrebbe essere ancora più elevato. Dopo l’attacco hanno cominciato a circolare i video che mostrano il commando dei terroristi mentre fa irruzione nel kibbutz con le armi in pugno, fermandosi casa per casa per un vero e proprio rastrellamento in cerca di civili da catturare.

LIBERATI
Quando, ore dopo, le forze speciali di Israele sono intervenute per mettere in sicurezza il kibbutz, hanno liberato - secondo quanto riferisce la stampa israeliana - cinquanta ostaggi, tutti incolumi. Molti altri però mancavano all’appello, e tra questi la coppia di italiani con doppio passaporto. Da martedì i due non rispondono al telefono, e a questo punto - come ha ammesso lo stesso vicepremier Tajani - il rapimento è l’ipotesi più probabile. «Con le autorità israeliane stiamo verificando dove sono e cosa possa essere accaduto loro» dice il ministro degli Esteri. «La nostra ambasciata, il consolato e l’Unità di crisi del ministero degli Esteri sono al lavoro in contatto sempre con le autorità di Tel Aviv. Non abbiamo notizie negative su cittadini italiani, soltanto questi due con passaporto israeliano e passaporto italiano non rispondono alle chiamate e non sappiamo dove sono».

Secondo le cifre riferite dalla Farnesina, sono circa 18 mila gli italiani che vivono in Israele, e tra questi ci sono un migliaio di giovani ebrei con doppia cittadinanza che stanno svolgendo il servizio di leva nell’esercito israeliano, cinquecento sono in visita in Terra Santa come pellegrini o comunque risiedono temporaneamente nel Paese per motivi di lavoro. Una decina di italiani invece si trovano all’interno della Striscia di Gaza.

GLI STRANIERI
Tra i probabili ostaggi catturati da Hamas ci sono molti cittadini stranieri o con doppio passaporto: almeno quattordici francesi (tra cui un bambino di 12 anni), un numero imprecisato di statunitensi e di tedeschi, due messicani e persino undici thailandesi, parte della nutrita comunità (circa 5 mila persone) di braccianti che dalla Thailandia si trasferisce in Israele per lavorare nelle comunità agricole. «Sono innocenti e non hanno nulla a che fare con alcun conflitto», ha detto il primo ministro tailandese citato dal Bangkok Post.

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